In occasione della campagna «Farmaci e pediatria», promossa dall’AIFA e dal Ministero della salute, sono stati realizzati e diffusi diversi messaggi di sensibilizzazione, audio, video e cartellonistica, che hanno come obiettivo quello di far capire la differenza nella cura delle malattie e soprattutto nella somministrazione dei farmaci tra adulti e bambini. Una parte della campagna affronta specificamente il tema della sperimentazione dei farmaci e degli studi clinici su bambini ed adolescenti, invitando i minori a scegliere di far parte dei progetti di sperimentazione attraverso un chiaro messaggio «partecipo anch’io».

La sperimentazione di farmaci e cure è molto importante per lo sviluppo della ricerca medica ed è oggi noto quante e quali siano le differenze nell’assimilare un farmaco, nella sua efficacia e nei suoi possibili effetti collaterali tra uomo e donna, e tra adulti e bambini; la mancanza di possibilità, infatti, di testare gli effetti di un farmaco sulla fascia di popolazione che realmente dovrà utilizzarlo rende spesso complicato il lavoro dei medici, e, nel caso specifico, dei pediatri che sotto l’anno di vita sono obbligati a prescrivere nella quasi totalità dei casi farmaci off-label, i cui effetti sui bambini non sono certi perché mai riscontrati; migliorare la sperimentazione medico-scientifica, allargando la platea, potrebbe certamente portare dei vantaggi nelle cure pediatriche, poiché potrebbe, ad esempio, consentire di dosare meglio quantità e tempi di terapia dei prodotti, o utilizzare prodotti che meglio rispondono alle differenti caratteristiche fisiche dei bambini rispetto agli adulti.

Oggi, dal punto di vista delle cure mediche, è evidente che gli adulti sono certamente più tutelati rispetto ai pazienti pediatrici;  il tema della sperimentazione sui bambini però, è ancora molto dibattuto, delicato e, ad avviso degli interroganti andrebbe affrontato in maniera seria nonché ancora ristretta ad una platea medica e scientifica adatta a valutare in maniera oggettiva vantaggi e svantaggi della sperimentazione; dare al pubblico informazioni che risultano, in ogni caso, superficiali potrebbe comportare, oltre alla diffusione di informazioni distorte tra adulti e bambini, anche un effetto boomerang sia per l’AIFA che per il Ministero promotore della campagna.
Le numerose informazioni presenti sul sito web dell’AIFA a sostegno di questa campagna, infatti, non fanno altro che aumentare incertezze e perplessità, portando i cittadini ad entrare ed orientarsi in un mondo che, allo stato attuale, non può essere di loro portata, per le numerose implicazioni che ancora meritano di essere indagate. Riportare studi e numeri con l’obiettivo di avvicinare i minori alla sperimentazione, senza le necessarie conoscenze di base, non mi sembra la strada corretta da perseguire in un ambito importante come quello della medicina pediatrica e la campagna pubblicitaria fatta di manifesti e slogan secondo me sono un messaggio fuorviante e distorto in un ambito importante come quello della tutela della salute dei minori.