Come aveva scritto il Governo nel primo testo della legge-delega sulla riorganizzazione della P.A., poi confermato dal relatore, la “riforma” delle funzioni di polizia passa da un’unica strada: l’abolizione della Forestale.
Sono troppe 5 forze di polizia? C’è chi dice si, c’è chi dice no! L’unica cosa certa è che non si puo’ rischiare di perdere, per un tratto di penna su un foglio, competenze, professionalità, esperienza e conoscenza del territorio come lo ha la Forestale che, tra l’altro, non ha funzioni sovrapponibili a quelle di altre forze di polizia.
Il Governo Renzi ha ritenuto che i suoi 8.000 impiegati (sugli oltre 300.000 occupati nelle forze di polizia, esclusi i comparti militari e i vigili del fuoco) fossero troppi. L’intendo della Madia è quello di assorbire le guardie forestali in un altro corpo di polizia, mantenendo lo status di reparto specializzato. Il risultato di questa operazione, di marketing, è avere nessuna riduzione dei costi con il rischio però che quello che faceva la Forestale, come ad esempio i controlli nell’agroalimentare, non li farà più nessuno.
Tra l’altro, in Senato, in I commissione, si è verificato l’ennesimo atto di incoerenza e schizofrenia legislativa. Il governo ha dato parere favorevole (e dunque fatto approvare) l’emendamento 7.117 (testo 2): la Forestale manterrà le sue funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria nelle 5 regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Friulia-Venezia Giulia) e nelle 2 province autonome di Trento e Bolzano. Risultato, se prima avevamo 5 corpi di polizia, oggi ne abbiamo 4 statali + 7 autonomi.
Tanto per parlare di numeri, nella sola Sicilia, i forestali sono 28.000 (di cui 778 dipendenti a tempo indeterminato) e costano la bellezza di 480 milioni all’anno. In Calabria i lavoratori forestali (che nulla hanno a che vedere beninteso con il Corpo Forestale) sono circa il triplo di quelli dell’intero Canada, cioè circa 10.000 ed ogni anno ricevono contributi sostanziosi da parte dello Stato.
Il capo della protezione civile Franco Gabrielli ha dichiarato (commentando questa sovrabbondanza): “La politica ha trovato consenso, collocando persone in contenitori che, lungi dal servire a qualcosa, sono un peso per la finanza pubblica e non svolgono la funzione a cui sono preposti”. Perché non intervenire anche qui, se davvero si vuole risparmiare?
Ma quanto costa il Corpo Forestale? A conti fatti circa 30 milioni di euro l’anno (escludendo gli stipendi, che comunque sopravviverebbero). Il Corpo mediamente in questi anni ha elevato sanzioni per circa 28 milioni di euro l’anno: € 24.457.934 nel 2010; € 38.246.673 nel 2011; € 27.282.012 nel 2012; € 22.960.453 nel 2013, per una media nel quadriennio di € 28.236.768. Dove sta il risparmio? Piuttosto, si calcola che la soppressione del Corpo comporterebbe un costo aggiuntivo per l’adeguamento della struttura di circa 25 milioni di euro. Nessun risparmio dunque, ma anzi costi aggiuntivi.
In più, il governo soffre di strabismo, infatti, nel momento in cui decide di sopprimere il Corpo Forestale, noi in Commissione Agricoltura alla Camera, occupandoci dei roghi tossici della Campania, con due recenti risoluzioni abbiamo impegna il governo nell’immediato a rafforzare, anche con misure straordinarie, l’organico del Corpo Forestale dello Stato che è “l’unica forma di contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti è posta in essere dall’azione del Corpo Forestale dello Stato”.
Se si volesse risparmiare si dovrebbe agire diversamente, ovvero in una valorizzazione e rafforzamento del Corpo Forestale. Un esempio, facendo confluire le polizie provinciali (circa 2.800 unità) all’interno del Corpo (come abbiamo previsto alla Camera) e così pure i forestali delle Province e Regioni autonome, riducendone così gli ipertrofici organici.
Noi ci opporremo.