Ieri sera, credo le ore 2 passate, non potevano mancare le “chiacchiere politiche” tra neo-conosciuti, chiacchiere che mi hanno fatto riflettere e che vorrei condividere con voi per sapere quali sono le vostre impressioni. Quindi racconto brevemente cosa è successo, l’argomento ad un certo punto è stato: “chi rappresenta gli operai oggi?” io come battuta, avendo avuto percezione che la sua definizione di “operaio” richiamata era un po’ “datata”, mi sono azzardato a dire che “oramai la classe operai da lui intesa non esiste più, il lavoro in Italia lo stiamo perdendo e con esso anche la forza politica che gli operai avevano un tempo”. 
Non l’avessi mai detto perchè si è alzato, mi ha mandato a quel paese e se ne è andato. 
Per me, ed è qui che volevo argomentare con lui ma lo faccio adesso con voi, il concetto di operaio (il proletario di concezione marxista, colui che veniva sfruttato dal capitalista) si è evoluto, oggi l’Istat ci dice che nell’industria lavorano circa il 28% degli occupati, il 3% in agricoltura e più del 68% nei servizi con un tasso di disoccupazione superiore al 10%. 
Oggi, chi sono? (mi viene in mente, parlando di lavoro, di suggerire la lettura del libro on-line Schiavi Moderni) Quelli rimaste nell’industria manifatturiera in declino? quelli dei call center? quelli delle false partite Iva? gli specializzandi senza certezza di lavoro? i vari precari, anche nel pubblico, che non sanno se gli verrà rinnovato il contratto? quello che hanno perso l’energia di reinventarsi? 
Poi, nella stessa società troviamo i furbi, i capitani coraggiosi e i raccomandati e magari anche qualche “bamboccione”.
Per questo per me la “destra” e la “sinistra” non esistono più perché il panorama è mutato e muta continuamente, le ideologie di un tempo sono solo fumo negli occhi per nascondere la propria difficoltà a vedere che “tutto scorre” o i propri interessi.
Occorre fermarsi, respirare, riflettere essere umili e per affrontare nel migliore dei modi il panorama di oggi, occorre andare oltre e trovare soluzioni senza la presunzione di “sapere già tutto”….