Il 26 giugno 2013 c’è stato l’accordo politico, entro ottobre/novembre dovrebbero essere disponibili i testi base. Per il 1° gennaio 2014 è prevista l’entrata in vigore della nuova PAC ad esclusione dei pagamenti diretti (per il 2014 seguiranno le regole di quelli della precedente PAC); entro il 1° agosto 2014 l’Italia dovrà decidere sulle scelte di propria competenza (e quì che noi come Movimento a 5 Stelle dovremmo dare con lo strumento della mozione delle indicazioni al Governo); il 1° gennaio 2015 entreranno in vigore i nuovi pagamenti diretti.
I principali regolamenti che costituiscono la PAC sono 4: pagamenti diretti(70% dei fondi totali), OCM(6%), sviluppo rurale(24%) e finanziamento e controllo ; il I° Pilastro è costituito dai pagamenti diretti+OCM che per l’Italia sono circa 27mil in 7 anni (fondo FEAGA), il II° Pilastro dallo sviluppo rurale che per l’ Italia sono circa 9mil in 7 anni (fondo FEASR); rispetto alla PAC precedente il I° pilastro ha subito una diminuzione del 6,5%, mentre il secondo ha avuto un aumento del 1,4% ma ha incluso anche la gestione del rischio.
Purtroppo, anche in questo accordo si è scelto come parametro di confronto l’ettaro, per l’Italia questa è la scelta più sbagliata avendo noi poca terra e molta manodopera. Se invece dell’ettaro il parametro di divisione dei fondi fosse stata l’occupazione ne saremmo stati avvantaggiati: in Europa pesiamo il 15% degli ettari ma come occupati in agricoltura siamo il 25% del totale. Nella nuova PAC è prevista la CONVERGENZA ESTERNA, ovvero entro il 2019 tutti gli stati membri (oggi 28) dovranno ricevere lo stesso pagamento per ettaro: oggi la media UE è poco inferiore ai 300 e/ha mentre l’Italia ha una media di circa 410e/ha (è al 3° posto) pertanto negli hanno è stata prevista una graduale riduzione dei pagamenti.