Garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini che ogni giorno utilizzano i mezzi di trasporto pubblici nel nostro Paese deve essere una priorità nell’agenda politica nazionale, con il duplice scopo di tutelare i cittadini e al contempo valorizzare l’uso dei mezzi pubblici in Italia.

Relativamente al trasporto ferroviario, sono all’ordine del giorno episodi di cronaca che non escludono certo l’Umbria e che vedono coinvolti sia pendolari sia personale di bordo che lasciano pensare ad una non troppo attenta gestione della sicurezza a bordo dei treni, poiché accanto a normali controlli sulla mancanza di biglietti, o allontanamento di persone che chiedono elemosina e collette, si affiancano veri e propri episodi di violenza, magari accentuati dalle spesso difficili condizioni di viaggio dei pendolari, di fronte ai quali spesso, sia cittadini che personale ferroviario si trovano inermi. Per far fronte a questi episodi, o anche per portare avanti un’azione preventiva e garantire la sicurezza sia dei passeggeri che del personale ferroviario, alcune Regioni hanno stipulato delle convenzioni con le forze dell’ordine al fine di garantire la presenza a bordo del treno di personale di sicurezza, anche non in servizio, in grado di far fronte alle diverse emergenze che si potrebbero verificare durante un viaggio. Una delle convenzioni più interessanti, anche dal punto di vista del rapporto costi/benefici è quella della Toscana che ha stipulato con Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e CFS, una convenzione (che potete scaricare sull’area DOWNLOAD di questo sito) che impone, dopo un’adesione su base volontaria, agli appartenenti a tali forze di comunicare – eccetto nei momenti in cui indossano la divisa di ordinanza – al personale ferroviario, attraverso un apposito modulo, la propria presenza sul treno e il proprio numero di telefono cellulare, al fine di facilitare la reperibilità in caso di necessità.

In cambio le forze dell’ordine aderenti alla convenzione possono viaggiare gratuitamente in seconda classe; la convezione stabilisce le tratte ferroviarie in cui è applicabile ed è comunque limitata al solo ambito regionale, poiché non in tutte le regioni vige un sistema analogo; tale convenzione, rispetto ad altre tipologie di accordo in cui i componenti delle forze dell’ordine viaggiano, in ogni caso, gratuitamente pur non fornendo alcun particolare tipo di servizio, grava in maniera senza dubbio minore sui bilanci regionali e permette di avere un importante servizio per i cittadini, che, informati della presenza di tali agenti a bordo, potranno comunque sentirsi più sicuri, e allo stesso tempo il personale ferroviario sarà più tranquillo nello svolgimento, spesso spiacevole, del proprio lavoro a bordo del treno.

Sposando questa soluzione, abbiamo proposto al governo di prendere in considerazione l’iniziativa della Regione Toscana, al fine di diffondere una tale pratica su tutto il territorio nazionale per garantire la sicurezza di cittadini e personale ferroviario, non gravando in modo troppo oneroso sui bilanci regionali. Noi sicuramente cercheremo di spingerla in Umbria.