Pubblicata la mia relazione sulla lotta alla contraffazione per il settore delle calzature. Il lavoro vuole essere un punto di partenza dal quale potranno scaturite provvedimenti normativi importanti per la lotta e il contrasto alla contraffazione nel settore calzaturiero italiano, che rappresenta una delle nostre eccellenze nel mondo ma che negli ultimi decenni è stato colpito duramente da imitazioni, falsificazioni e frodi.
Numeri impressionanti che interessano, anche se con caratteristiche differenti, sia il segmento del lusso che quello medio, e che impongono interventi concreti a tutela del prodotto italiano. Nella relazione ho raccolto sia le testimonianze di chi lavora nel settore calzaturiero, sia di chi già si occupa di contrastare il fenomeno, dalla Guardia di Finanza all’Agenzia delle Dogane, cercando di trovare, nelle conclusioni, le strade che possono e devono ancora essere percorse. Al primo posto certamente – come accade anche per altri settori della nostra economia l’esigenza di intervenire in Europa per un più efficace sistema di etichettatura che possa indicare l’origine del prodotto. Ma anche maggiori controlli alle dogane, attraverso una sinergia concreta tra aziende e agenzia delle dogane. E infine, ultimo ma non certamente di minore importanza, il contrasto alla contraffazione online. Questo è infatti uno dei punti deboli più difficili da contrastare a causa dello strapotere del web e delle diverse regole per la Rete che vogono negli Stati.
Insomma si conclude questa prima parte del lavoro della Commissione di inchiesta, insieme alle relazioni del presidente Catania sulla normativa penale e della collega Cenni sul settore tessile, e dopo la pausa estiva speriamo di mettere nero su bianco qualche nuova proposta normativa”.