Il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto: “che Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni dovute agli allevatori a seguito della cessazione del regime delle quote latte per l’ultima campagna”.
Come sapete, il regime delle “quote latte” nasce per controllare la quantità di latte prodotto all’interno dell’U.E. al fine di stabilizzarne il prezzo. Per far questo, ogni produttore deve rispettare certi quantitativi pena il pagamento di una “tassa” chiamata prelievo supplementare, pari a 27,83 euro/quintale (esubero individuale). La campagna lattiera 2014/2015 è stata l’ultima di questo regime che ha visto una produzione di latte pari a 11.000.841,389 tonnellate (al netto del tenore di grasso) con un esubero nazionale pari a 109.720,545 tonnellate e unesubero individuale pari a 721.213,48 tonnellate. E’ su questi dati che si pagherà una multa U.E. e si restituiranno i prelievi supplementari in eccesso.
Questa restituzione è regolata dal DL.51/2015 che modifica quanto stabilito dalla legge Zaia del 2009 all’ art.8-bis comma 1 : [..] a decorrere dal periodo 2009-2010, […] il residuo viene ripartito tra le aziende produttrici che hanno versato il prelievo, secondo i seguenti criteri e nell’ordine: […]; b) alle aziende che non abbiano superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile individuale. […] le somme residue confluiscono nel fondo per gli interventi nel settore lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali»). Nella sostanza il nuovo decreto allarga la compensazione del residuo a quelle aziende che hanno sforato fino al 6%, tra il 6 e il 12%, tra il 12 e il 30%, tra il 30 e il 50% e sopra il 50% in maniera progressiva.
Molti mi hanno scritto chiedendomi << come ha fatto i calcoli Agea ? >> , con questo post cercherò di spiegarlo.
Le aziende che hanno prodotto oltre la propria quota sono state 10.879 per un esubero individuale di 721.213 tonnellate che moltiplicate per i 27,83 euro al quintale ci indicano (arrotondando) una “multa individuale” di 200.713.711 euro. L’esubero nazionale invece, pari a 115.206 tonnellate determina una “multa nazionale” di 30.535.228 euro: questa è la cifra che come nazione dobbiamo ridare all’U.E.
Il DL51/2015 ci dice come restituire parte del prelievo supplementare per quelle aziende che hanno sforato e che hanno pagato. Tali operazioni di restituzione (totale o parziale) hanno complessivamente interessato 10.126 aziende per un prelievo corrispondente ad un esubero di 348.553,949 tonnellate che corrispondono ad un importo pari a 97.002.564 euro (oltre 19 milioni di euro a 1266 allevatori che in base ai vecchi parametri di compensazione sarebbero stati esclusi). Sempre in base ai criteri definiti dalla legge Zaia le risorse risultanti dal prelievo supplementare incassato (200.713.711 euro) sottratto quello da pagare all’UE come multa per l’esubero nazionale (30.535.228) e quello da restituire alle aziende come da decreto 51/2015 (97.002.564 euro), per un totale di 71.649.158 euro, andranno a finanziare ulteriori interventi per il settore lattiero (vedi piano latte).
C’è da segnalare che Agea, ad oggi, non ha incassato tutti i prelievi supplementari e pertanto ci sono 678 aziende non in regola con il versamento mensile del prelievo supplementare per un esubero pari a 229.614,885 tonnellate e che, quindi, dovranno pagare lo sforamento che corrisponde a circa 63,9 milioni di euro. Ovviamente le aziende che non hanno sforato o sono state “sotto quota” non sono intaccate né da multe né da rimborsi: i calcoli, infatti, si fanno esclusivamente sull’esubero nazionale e sugli esuberi individuali.
Per completezza, seguono i dettagli di alcune restituzioni.
I titolari di quote ubicati in zona montana risultano essere 3.410 e sono stati compensati per l’intero esubero realizzato pari a 93.964,379 tonnellate.
I titolari di quote ubicati in zone svantaggiate risultano essere 622 e sono stati compensate per l’intero esubero realizzato pari a 14.022,989 tonnellate.
Alle 46 aziende che hanno subito il blocco della movimentazione dei capi per almeno 90 giorni nell’arco della campagna, risultanti di un esubero pari a 311,918 tonnellate è stata effettuata la restituzione nei limiti del 20% della quota disponibile, pari a 246,326 tonnellate.
Le aziende che non hanno superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile risultano essere 3.878 con un esubero complessivo pari a 129.147,703 tonnellate.
Le aziende che hanno superato di oltre il 6% e fino al 12% il proprio quantitativo disponibile risultano essere 651, con un esubero pari a 54.101,065 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile ovvero si compensa sempre fino ad un massimo del 6%, pari a 37.709,473 tonnellate.
Le aziende che hanno superato di oltre il 12% e fino al 30% il proprio quantitativo disponibile risultano essere 416, con un esubero pari a 71.054,864 tonnellate; la restituzione, effettuata sempre nei limiti del 6% della quota disponibile, e’ pari a 23.127,088 tonnellate.
Le aziende che hanno superato di oltre il 30% e fino al 50% il proprio quantitativo disponibile risultano essere 99, con un esubero pari a 30.371,930 tonnellate; la restituzione, effettuata sempre nei limiti del 6% della quota disponibile, e’ pari a 5.002,889 tonnellate.
Le aziende che hanno superato di oltre il 50% il proprio quantitativo disponibile risultano essere 100, con un esubero pari a 44.810,529 tonnellate; la restituzione, effettuata sempre nei limiti del 6% della quota disponibile, e’ pari a 2.876,428 tonnellate.