Un Paese in crisi economica è meno tollerante e ricettivo, occorre garantire agli italiani le condizioni di benessere necessarie affinché vivano meglio le relazioni con i migranti.
Anche ieri sera ho sentito in tv chiedere “cosa si puo’ fare di concreto per i migranti?“. Io però mi chiedo cosa stà a significare questa frase ogni volta che la sento. Vuol dire non permettere a nessuno di venire o accoglierli tutti? E’ chiaro che né la prima né la seconda sono cose fattibili. Persone che affrontano guerre e deserti non credo si scoraggino facilmente perchè essere clandestini è un reato ma, allo stesso tempo una nazione come l’Italia non ha risorse per accogliere tutti e quindi occorre mettere un freno.
Come M5S nel dicembre scorso abbiamo affrontato la questione “migranti” e ottenuto che il governo si impegnasse nei seguenti modi:
- fermare gli sbarchi illegali, soprattutto per salvare gli italiani, troppo spesso dimenticati, e i rifugiati, costretti a fuggire dalle loro terre di origine per arrivare in un Paese oramai allo stremo;
- superamento della cosiddetta Convenzione di Dublino: un accordo che sfavorisce sia l’Italia, in quanto primo Paese d’approdo, sia i migranti, che non hanno alcuna intenzione di trattenersi nel nostro Paese;
- Per contrastare le organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani riteniamo necessario la stipula di accordi bilaterali per il controllo delle tratte;
- Istituzione di quote massime di migranti per Paese, definite sulla base degli indici demografici ed economici, così da ottenere un’equa distribuzione tra gli stessi e favorire le logiche di ricongiungimento familiare, etnico, religioso e linguistico, fondamentali per una reale integrazione sociale;
- Istituzione di punti di richiesta d’asilo, finanziati dall’Unione Europea anche al di fuori del territorio europeo e in collaborazione con le Nazioni Unite, per permettere a chi ne ha diritto di raggiungere i Paesi di accoglienza in modo sicuro e a noi di gestire le domande di protezione internazionale e di contenere il numero dei flussi migratori indistinti.
- Revisione di tutti i bandi interministeriali destinati alla prima accoglienza e alla gestione dei servizi connessi, con particolare riguardo ai criteri di spesa per evitare le speculazioni che purtroppo nascono intorno alla gestione dei migranti.
- Trasferimento, a Lampedusa degli uffici dell’Agenzia Frontex (attualmente sono in Polonia) e dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, al fine di coordinare meglio le operazioni di salvataggio e assistenza ai migranti.
- Concessione di beni e servizi per le famiglie italiane in difficoltà , questo per evitare tensioni tra italiani e migranti.
Al Governo ancora non ci siamo altrimenti quanto detto lo avremmo gia fatto. Chiaro che poi la questione non finisce qui. Il problema va affrontato analizzando le cause, molte delle quali derivano da “politiche predatorie” alle quali dovremmo dire basta, altrimenti gridare “attenzione arriva il migrante” è solo demagogia.