Il M5S riaccende i riflettori sull’etichettatura d’origine dei prodotti alimentari, in particolare il pomodoro, e dà voce direttamente ai produttori sempre più minacciati da frodi e contraffazioni. L’incontro “on the road” tra parlamentari 5stelle ed imprenditori agricoli della provincia di Salerno si è svolto ieri, lunedì 28 settembre, a Buccino.
Incontrare sul campo gli agricoltori rappresenta un’occasione importante di scambio di dati e di informazioni per migliorare la nostra azione legislativa. In provincia di Salerno, abbiamo potuto toccare con mano la strategia utilizzata da una cooperativa operante nella filiera del pomodoro per difendere il made in Italy ed affrontare con successo la competizione globale.
Con i colleghi abbiamo incontrato i vertici de “La Fiammante”, industria leader del pomodoro, e quelli della cooperativa “Op Mediterraneo” che riunisce 160 coltivatori di pomodoro, vanta una produzione di circa 300mila quintali, mette in comune uomini e mezzi. Una collaborazione fruttuosa che consente di realizzare analisi di mercato, seguire i gusti dei consumatori, ottimizzare le risorse.
Unire le forze in agricoltura e salvaguardare la provenienza anche del pomodoro italiano è ormai una necessità. Da qui l’importanza dell’etichettatura d’origine che deve indicare il produttore, il lotto di produzione, l’anno e i giorni di produzione. Sapendo che il pomodoro si raccoglie dal 15 luglio al 20 settembre, saremo sicuri di comprare e mangiare un prodotto coltivato in Italia e fresco solo se il numero indicato in etichetta sarà compreso tra 190 e 285 (come si vede nell’immagine). L’etichettatura è materia di esclusiva competenza comunitaria. Occorre moltiplicare gli sforzi per far sentire fino a Bruxelles la voce dei nostri agricoltori.