In tutta l’UE, la spesa PAC è gestita ed erogata da 81 organismi pagatori nazionali o regionali. Questi organismi pagatori devono, direttamente o tramite organismi delegati, controllare l’ammissibilità delle domande di aiuto che ricevono dagli agricoltori.
Gli organismi di certificazione (OC) sono organismi di audit indipendenti cui gli Stati membri affidano l’esame dei conti e delle registrazioni di pagamento degli organismi pagatori e la presentazione di relazioni alla Commissione. Queste relazioni devono essere trasmesse alla Commissione, insieme ai conti annuali degli organismi pagatori, entro il 15 febbraio dell’anno successivo a quello in cui i pagamenti sono stati effettuati. Ad esempio, le domande presentate nel 2010 (anno n) sono pagate nel 2011 (anno n+1) e gli organismi di certificazione presentano le relazioni entro il 15 febbraio 2012 (anno n+2). All’audit partecipa anche la Corte dei Conti europea. Ad esempio, in due organismi pagatori (Lombardia in Italia e Galizia in Spagna), la Corte (dati 2011) ha riscontrato alcuni casi in cui le parcelle erano registrate nel sistema come pienamente ammissibili, nonostante fossero coperte da fitta foresta o presentassero altre caratteristiche che le rendevano inammissibili. La Corte ha altresì constatato che il sistema utilizzato non era stato aggiornato con i risultati dei recenti controlli in loco eseguiti dagli organismi pagatori di Spagna (Galizia), Italia (Lombardia) e Ungheria. In generale, la Commissione ha quantificato l’errore nelle erogazioni che, relativamente al FEAGA sono il 2,24% e il FEARS 1,62%.
In Italia sono 11 gli Organismi pagatori riconosciuti di cui 8 operanti a livello regionale , 2 operanti a livello nazionale in relazione a specifiche misure (riso ed esportazioni) e l’AGEA che svolge tale ruolo per le regioni che non hanno un proprio Organismo pagatore.Nel corso dell’esercizio finanziario 2014 (16 ottobre 2013- 15 ottobre 2014) gli Organismi pagatori hanno erogato complessivamente euro 4.489.783.335,72 a valere sul FEAGA ed euro 1.209.667.795,30 a valere sul FEASR.
L’importo delle spese sostenute dagli organismi pagatori è stato per la quasi totalità finanziato con contribuzioni ordinarie a carico dello Stato e delle Regioni. Quest’ultime hanno finanziato i loro organismi sia con provvista di mezzi finanziari sia con assunzione a loro diretto carico degli oneri del personale assegnato ai citati organismi (è il caso delle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia) sia anche con la messa a disposizione di locali, attrezzature ed altri servizi (Lombardia). I dati esposti (relazione Corte Conti 2007) concernono solo la partecipazione finanziaria diretta e quella indiretta relativa all’assunzione a carico delle Regioni degli oneri del personale.
Queste spese hanno consentito al sistema di gestire (e controllare) i fondi comunitari affluiti in Italia per il finanziamento della politica agricola comune (PAC) e dello sviluppo rurale: complessivamente 5.623 milioni di euro nel 2006 e 5.152 milioni nel 2007. Quindi l’onere per il finanziamento del sistema degli organismi pagatori rappresenta il 5,5 – 6% dei fondi comunitari distribuiti a vario titolo (aiuti, politiche di mercato, restituzione alle esportazioni, sviluppo rurale) agli operatori agricoli italiani e grava sulla fiscalità statale o regionale (cittadini contribuenti) da cui derivano le risorse (statali e/o regionali) per il funzionamento degli organismi pagatori. In effetti, i fondi comunitari (e, per quanto concerne quelli per lo sviluppo rurale, il correlato finanziamento nazionale) sono stati interamente destinati agli operatori agricoli.
La gran parte delle spese sostenute dal sistema è riconducibile ad AGEA che, come è noto, oltre a svolgere le funzioni di organismo di coordinamento, nei due esercizi in esame ha continuato a svolgere i compiti di organismo pagatore per le quindici Regioni e Province autonome che non avevano ancora istituito i relativi organismi pagatori. Analizzando i dati 2007, gli unici disponibili ad oggi, risulta che per ogni 100 euro di oneri sostenuti per il personale non dirigente, AGEA ha speso 9 euro per il personale dirigente, mentre gli altri organismi pagatori hanno speso: AVEPA 32 euro; ARTEA 21; ARBEA 27; AGREA 28; OPLO 14; FINPIEMONTE 12. La Corte, come si legge dalla relazione, preso come parametro di riferimento AGEA che, vale ricordare oltre alle funzioni di organismo pagatore, comuni con quelle degli altri organismi regionali, svolge anche compiti gravosi di coordinamento, richiama l’attenzione, e sollecitare l’intervento, dei responsabili Ministeri e Giunte regionali sul sopra evidenziato squilibrio, indice palese di attribuzione di funzioni dirigenziali negli organismi pagatori regionali che è opportuno sottoporre ad attenta riconsiderazione.
Il sistema degli organismi pagatori è caratterizzato dal fatto di essere finanziato con fondi pubblici – statali (AGEA) o regionali per l’esercizio di attività finalizzate alla corresponsione al comparto agricolo di aiuti finanziari dell’ Unione. Per questo, è lecito usare i dati sul numero dei beneficiari e l’importo dei pagamenti ad essi liquidati, unitamente ad altri dati quali quelli sul numero delle pratiche trattate e quelli sulle spese correnti sostenute dagli organismi pagatori, assumerli come parametri per una valutazione comparativa del binomio costi/attività degli organismi pagatori nazionali ed in specie di quelli regionali.
Il dato più evidente è quello concernente AGEA che, oltre a trattare i tre quarti dei beneficiari e delle pratiche trattate, assolve anche le funzioni di organismo di coordinamentore che ci mostra che, considerando AGEA solo come organismo pagatore (60% della spesa), il costo per beneficiario è pari a 112,52 euro a pratica, 118,24 euro per la VEPA, 122,33 euro per ARTEA, 102,04 euro per AGREA, 77,42 euro per OPLA, 80,82 euro per ARBEA e 64,28 per FINPIEMONTE.
Se consideriamo i dipendenti e utilizziamo i beneficiari per unità di personale abbiamo: AGEA con 1 per 3312; AVEPA 1 per 1154, ARTEA 1 per 796, AGREA 1 per 997, OPLO 1 per 1843, ARBEA 1 per 1162 e FINPIEMONTE con 1 per 1556.
Negli anni c’è stata una revisione della spesa, appena avrò i dati aggiornati li pubblicherò, perchè da questi numeri si può partire per fare una riflessione sull’avere o meno organismi regionali.