Torna lo spettro della deflazione in Italia e in Europa. Speriamo che questa volta i vertici europei e nazionali diano seguito ad un deciso cambio di passo, stando alle stime fatte di Istat ed Eurostat che mostrano su base mensile e su base annua un calo diffuso dei prezzi, dinamica simile sia per il Belpaese che per l’area della moneta unica.
I dati mostrano che l’economia è ancora in stagnazione. Significa che il bazooka della Bce e le politiche del governo Renzi non stanno funzionando. Si guarda con attenzione al 10 marzo, giorno in cui si riunirà il board della Bce. Vedremo quali misure saranno adottate ma per il M5S la via da percorrere è l’uscita dall’Euro e il ritorno ad una moneta sovrana. Per far tornare a girare l’economia occorre procedere alla separazione tra banche d’affari e banche commerciali, oltre a rivedere completamente gli accordi di Basilea.
Per il M5S è urgente ristabilire i confini del mondo creditizio. Gli istituti di credito devono tutelare e valorizzare il risparmio a favore di cittadini ed imprenditori. Per questo, guardiamo con forte sospetto al provvedimento del governo che consente agli istituti di vendere un immobile dopo sette rate di mutuo non pagate. Il M5S farà di tutto per evitare che passi la formulazione del decreto legislativo che sdogana il patto commissorio e consente alle banche di espropriare in via diretta gli immobili dei cittadini che hanno difficoltà a rimborsare il mutuo.