Perchè questo post? Perchè c’è tanta confusione. Intanto diciamo subito che l’Unione Europea non è l’Europa. Gli Stati dell’Europa sono complessivamente 50: 43 appartenenti esclusivamente alla regione geografica europea; 3 appartenenti sia alla regione geografica asiatica che a quella europea (Russia, Turchia, Kazakistan); 3 appartenenti alla Transcaucasia, appartenente geograficamente all’Asia ma talvolta ricondotta alla regione geografica europea (Georgia, Azerbaigian, Armenia) e uno appartenente geograficamente all’Asia, ma culturalmente all’Europa (Cipro).

L’Unione europea (UE) è un’unione economica e politica oggi costituita da 28 paesi detti Stati Membri (SM). L’UE è stata creata all’indomani della Seconda guerra mondiale con l’obiettivo di promuovere innanzitutto la cooperazione economica partendo dal principio che il commercio produce un’interdipendenza tra i paesi che riduce i rischi di conflitti. Nel 1958 è stata così creata la Comunità economica europea (CEE), che ha intensificato la collaborazione economica tra sei paesi: Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

L’Unione Economica e Monetaria (UEM). La decisione di dar vita ad un’Unione economica e monetaria è stata presa dal Consiglio europeo svoltosi nella città olandese di Maastricht nel dicembre 1991, e successivamente sancita dall’omonimo trattato di Maastricht.  Gli obiettivi dell’accordo prevedevano il 1) coordinamento delle politiche economiche tra gli Stati membri; 2) coordinamento delle politiche di bilancio, in particolare attraverso la limitazione del debito e del disavanzo pubblico; 3) una politica monetaria autonoma gestita dalla Banca centrale europea (BCE); 4) la moneta unica e l’area dell’euro.  Ad oggi gli SM che hanno deciso di abbandonare la propria valuta nazionale e stare sotto il controllo della BCE sono 19: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia (1999), Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia,Slovenia e Spagna.

Lo Spazio Schengen (detto anche Area Schengen o Zona Schengen) è un’area che comprende 26 Stati europei che, in base all’acquis di Schengen, hanno abolito i passaporti e i controlli doganali alle loro frontiere comuni, sostituendole con un’unica frontiera esterna e funzionando quindi, dal punto di vista dei viaggi internazionali, come un unico paese. Lo spazio Schengen rappresenta quindi un territorio dove è garantita la libera circolazione delle persone. Allo Spazio Schengen aderiscono 22 Stati su 28 dell’Unione europea.

Gli Stati membri che hanno deciso di non aderire allo Spazio Schengen sono il Regno Unito e l’Irlanda, in base a una clausola di opt-out, mentre quattro altri paesi (Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria) hanno sottoscritto la Convenzione di Schengen ma per essi non è al momento ancora in vigore, poiché non hanno ancora attuato tutti gli accorgimenti tecnici previsti nella pratica; in via provvisoria, mantengono tuttora i controlli alla frontiera delle persone.

Gli stati terzi che partecipano a Schengen sono Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein, che hanno firmato la Convenzione di Schengen; a questi si aggiungono infine il Principato di Monaco, che fa parte dell’Area Schengen tramite la Francia e altri due (San Marino e Vaticano) che fanno parte di Schengen di fatto in concomitanza con l’entrata in vigore della Convenzione di Schengen in Italia: con essi il numero degli Stati componenti l’area Schengen sale de facto a 29.

Lo Spazio Economico Europeo (SEE) è stato istituito nel 1994 allo scopo di estendere le disposizioni applicate dall’Unione europea al proprio mercato interno anche ai paesi dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA). La legislazione dell’UE relativa al mercato interno diventa parte della legislazione dei paesi SEE una volta che questi ultimi accettano di recepirla. L’attuazione e la concreta applicazione sono quindi assoggettate al controllo di appositi organismi EFTA e di un Comitato parlamentare misto.  L’UE è inoltre legata a due dei suoi partner SEE (la Norvegia e l’Islanda) da varie «politiche settentrionali» e forum incentrati sulle aree più settentrionali dell’Europa, in rapida evoluzione, e sulla regione artica nel suo insieme. La Svizzera, pur non facendo parte del SEE, resta un membro dell’EFTA. Gli oltre 120 trattati bilaterali settoriali che legano il paese all’UE includono per lo più le stesse disposizioni adottate dagli altri paesi SEE nei settori della libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali.