“Inefficace e sbagliata”. E’ l’unico commento da fare sulla nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza 2016, approvata il 27 settembre dal consiglio dei ministri.
I numeri forniti dal duo Renzi – Padoan testimoniano il disastro a cui ci hanno condotto le scelte del governo. Il Pil è fermo. Nel Def di primavera Palazzo Chigi e Mef avevano previsto la crescita 2016 all’1,2% del Pil. Ora puntano allo 0,8%. Siamo tornati agli zero-virgola. Il debito/Pil sale al 132,8% nel 2016, in aumento rispetto al 132,2% nel 2015, e poi torna secondo le previsioni al 132,2% nel 2017. Su questo punto l’Europa è con il fucile puntato e l’Italia rischia una procedura di infrazione per squilibrio macroeconomico eccessivo. Il deficit/Pil, previsione 2016, resta inchiodato intorno al 2,5%. Sul deficit/Pil 2017, invece, resta aperta la trattativa con la Ue per le spese ‘fuori patto’. In una parola, l’Italia è in agonia e per superare questa stagnazione occorre cambiare la politica economica nazionale e rivedere quella monetaria, uscendo dall’euro.
Voglio ricorda le nostre proposte: “Come M5S proponiamo l’introduzione del reddito di cittadinanza, finanziabile con la spesa fino ad oggi sostenuta per l’erogazione degli 80 euro e per gli sgravi contributivi del Jobs Act. Proponiamo una nuova politica fiscale attraverso la revisione degli scaglioni Irpef e delle aliquote, basata sul principio della progressività del prelievo fiscale a sostegno dei redditi più bassi. Proponiamo lo sforamento dei vincoli europei per investire in settori davvero produttivi e sostenibili. Proponiamo l’utilizzo delle risorse provenienti dalla spending review per ridurre il cuneo fiscale. Misura a cui abbiamo dedicato una mozione ad hoc. Chiediamo al governo di venire subito in Parlamento per un confronto aperto sugli effetti della revisione della spesa, prima della discussione calendarizzata per metà ottobre.