La legge 238 del 12 dicembre 2016 (Testo Unico del Vino) prevede l’adozione di 36 decreti ministeriali, 12 dei quali ricadenti nella competenza dell ICQRF (denaturazione fecce, denaturazione acque e altre sostanze, succhi d’uva, stabilimenti che lavorano i mosti, denaturazione vini per aceti, divieti di vendita, denaturazione prodotti vietati, registro aceti, registro sostanze zuccherine, sistema controlli e produzioni vegetali) e 2 che prevedono anche il coinvolgimento del Dipartimento delle politiche competitività, della qualità agroalimentare e della pesca.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione dei registri telematici del vino si rileva che ad oggi le iscrizioni al SIAN contano oltre 16 mila utenti che a loro volta hanno attivato 4.200 deleghe. Quantitativamente le iscrizioni rappresentano il 50% degli operatori per il 60% della produzione.
E’ utile sottolineare che la dematerializzazione dei registri ha permesso agli operatori di non dover più vidimare i registri che comporteranno anche semplificazioni per le certificazioni delle DOP Italiane. Con i registri telematici l’Italia è l’unico Paese produttore a poter gestire giacenze e movimentazioni on line che consentirà un maggiore controllo e una maggiore sicurezza.
Da segnalare che per le imprese che hanno una produzione annua di vino inferiore ai 1.000 hl (circa 133 mila bottiglie) possono effettuare tutte le registrazioni ( obbligo europeo) con un ritardo di 30 giorni dalla data dell’operazione e quindi compatibile con i ritmi di cantina. Le imprese che invece producono fino a 50 hl di vino anno (circa 6.666 bottiglie) e che fanno vendita diretta sono esentate dalla tenuta dei registri.