Non esiste miglior ambasciatore al mondo del turista. L’importanza dell’offerta turistica, motore economico e sociale del nostro territorio, supera il suo valore commerciale e rappresenta una fotografia di noi stessi verso il mondo.
L’Italia, pur essendo la meta da sogno di ogni turista, perchè viene visitata una volta sola nella vita?
Perché il nostro patrimonio culturale vale 7 volte quello di Francia e Spagna eppure noi abbiamo visite minori e introiti più bassi?
Perché non c’è mai stata una programmazione strategica del turismo! Una promozione unitaria, ma attenta alle specificità, sostenibilità e digitalizzazione: sono queste le parole chiave del programma per il turismo del Movimento 5 stelle. Basti sapere che un miliardo investito nel petrolio genera 300 posti di lavoro, mentre un miliardo investito nel turismo genera 12mila posti di lavoro: il punto centrale del programma è quello di creare un ministero del Turismo, mentre oggi il settore turistico è inglobato nel ministero dei Beni culturali, che da troppi anni lega il turismo italiano quasi esclusivamente alla sola cultura, imponendo promozione e programmazione finanziaria. Inoltre, i partecipanti alla consultazione online si sono espressi in grande maggioranza per ‘abbassare il livello di tassazione turistica in crescita’.
Il settore turistico è gravato da una molteplicità d’imposte senza che il gettito sia reinvestito efficacemente nel settore, e le associazioni di categoria denunciano che il fisco italiano è arrivato a pesare per circa 2,5 miliardi di euro solo sui viaggiatori, senza generare opportunità economiche per gli investimenti nel comparto. Le azioni più urgenti riguardano la semplificazione burocratica (consentire alle imprese turistiche di svolgere gli adempimenti e le comunicazioni con la pubblica amministrazione in modo digitale), la tassa di soggiorno, da rimodulare in modo equo, proporzionale al prezzo pagato e usata per scopi turistici e la tassa sui rifiuti, anch’essa da rimodulare in base all’effettiva produzione di rifiuti. Sulla tutela dell’ambiente e delle tradizioni locali, le priorità dettate dagli iscritti riguardano la necessità di favorire il diffondersi di attività turistiche ricettive che non accrescano il consumo di territorio, utilizzando strutture già esistenti (b&b, alberghi diffusi, agriturismi), lo sviluppo del turismo rurale e dell’ecoturismo e la localizzazione di attività tradizionali ed artigiane e dei loro punti vendita integrandole con le strutture turistiche principali.
Il nostro Paese potrebbe vivere solo di turismo che, insieme all’agricoltura, rappresenta uno dei punti base da cui partire per la realizzazione di un modello più ampio di ‘agricultura’: per questo, il Movimento 5 Stelle vuole riposizionare il settore al centro delle priorità governative per fare dell’Italia un esempio nel mondo.