L’immigrazione è il più grande fallimento dei partiti. Il Regolamento di Dublino e l’accordo sui migranti con la Turchia hanno trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa: un accordo che sfavorisce tutti, l’Italia in primis, poiché primo Paese d’approdo. Vogliamo azioni concrete e regole chiare da tutti: l’immigrazione deve essere gestita, le leggi rispettate, così come i Trattati europei che prevedono la solidarietà fra gli Stati membri per la gestione delle emergenze.
Le nostre proposte prevedono iniziative nei confronti dei Paesi di origine e di transito per contrastare le organizzazioni criminali che lucrano sul traffico di esseri umani, come la stipula di accordi bilaterali per il controllo delle tratte. Un altro punto importante è l’istituzione di quote massime di migranti per Paese, definite sulla base degli indici demografici ed economici, così da ottenere un’equa distribuzione tra gli stessi e favorire le logiche di ricongiungimento familiare, etnico, religioso e linguistico, fondamentali per una reale integrazione sociale. Oltre ciò, l’istituzione di punti di richiesta d’asilo, finanziati dall’Unione Europea, anche al di fuori del territorio europeo e in collaborazione con le Nazioni Unite, per permettere, a chi ne ha diritto, di raggiungere i Paesi di accoglienza in modo sicuro e a noi di gestire le domande di protezione internazionale e di contenere il numero dei flussi migratori indistinti.
È fondamentale, poi, la revisione di tutti i bandi interministeriali destinati alla prima accoglienza e alla gestione dei servizi connessi, con particolare riguardo ai criteri di spesa e il trasferimento a Lampedusa degli uffici dell’Agenzia Frontex e dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, al fine di coordinare meglio le operazioni di salvataggio e assistenza ai migranti. Infine, la concessione di beni e servizi per le famiglie italiane in difficoltà per evitare tensioni tra italiani e migranti: un Paese in crisi economica è meno tollerante e ricettivo, occorre quindi garantire agli italiani le condizioni di benessere necessarie affinché vivano meglio le relazioni con i migranti. L’Italia deve lavorare per rimuovere le cause che costringono migliaia di essere umani a lasciare i propri Paesi di origine. L’asilo è un diritto fondamentale concesso a coloro che fuggono dal proprio Paese per evitare persecuzioni o gravi pericoli e che quindi necessitano di protezione internazionale: per questo occorrono accordi bilaterali stipulati con i Paesi terzi e il rafforzamento dei programmi di rimpatrio volontario assistito per i migranti che provengono dalle nazioni in cui non sono stati ancora siglati accordi bilaterali.
Siamo convinti che ripudiare le guerre e pretendere uno sviluppo economico dei Paesi terzi, senza sfruttamento, sia un primo passo per prevenire le cause dirette dei flussi migratori.