Il Decreto Dignità, approvato alla Camera con 312 voti a favore, ora sarà esaminato dal Senato per il via libera definitivo e diventare legge. Il provvedimento è un significativo passo in avanti per l’introduzione di un sistema di regole trasparenti nel mercato del lavoro, al fine di superare la precarietà occupazionale.

Smentiamo con forza la tesi secondo la quale, con questo Decreto, andremmo ad alimentare il conflitto lavoratori-imprenditori e smontiamo le false accuse di creare disoccupazione. I dati contenuti nella relazione tecnica degli emendamenti, approvati dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, ci confermano che il rinnovo per altri due anni del bonus assunzioni per gli under 35 porterà circa 31.200 giovani l’anno, tra i 30 e i 35 anni (circa 62mila nel biennio), a poter usufruire dell’esonero contributivo. Inoltre, passa al 30 per cento la quota di contratti a tempo indeterminato, da non superare con accordi a tempo determinato e di somministrazione (finora il tetto era del 20 per cento per quelli a tempo, e un altro 20 per cento per quelli di somministrazione), mentre i contratti a tempo determinato senza causali che superano i 12 mesi, verranno trasformati automaticamente in tempo indeterminato.

Sui contratti a termine in essere è previsto un periodo transitorio fino al 31 ottobre prossimo, data entro la quale le nuove norme non saranno applicabili, mentre viene cancellato il tetto dei 36 mesi ai contratti a tempo determinato per i docenti e il personale scolastico. Per ciò che riguarda il settore agricoltura e turismo nessun ritorno ai voucher: le aziende agricole, alberghiere e le strutture ricettive che operano nel settore del turismo che hanno alle dipendenze fino a 8 lavoratori, potranno avvalersi dei cosiddetti ‘Presto’, contratti di prestazione occasionale per il lavoro accessorio, in un arco temporale non superiore a 10 giorni e con pagamento del compenso al prestatore decorsi 15 giorni.

Oltre a ciò, fondamentali sono i nostri interventi per fermare le delocalizzazioni selvagge: le somme derivanti da sanzioni applicate alle aziende che delocalizzano prima di 5 anni, dopo aver ricevuto contributi pubblici, saranno riassegnate a un fondo finalizzato al finanziamento di contratti di sviluppo, ai fini della riconversione del sito produttivo. Con il Decreto Dignità arriva anche la stretta all’azzardo, con il divieto di pubblicità dei giochi d’azzardo (prevista l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari al 20 per cento del valore della sponsorizzazione), mentre sui biglietti dei gratta e vinci d’ora in poi apparirà anche l’avviso ‘nuoce gravemente alla salute’, come accade con le sigarette, e i tagliandi dovranno contenere messaggi sui rischi connessi alla ludopatia, patologia che ha distrutto famiglie e diffuso disagio sociale. Infine, dal 1° gennaio 2020, l’accesso agli apparecchi da intrattenimento sarà concesso esclusivamente mediante l’utilizzo della tessera sanitaria, per impedirne l’uso da parte dei minori.

Tutto ciò al fine di garantire più tutele ai cittadini e ai lavoratori, senza penalizzare gli imprenditori onesti. Stiamo cambiando questo Paese con i fatti, non con le promesse”.