Il Decreto Crescita ha varato una nuova rottamazione per multe, bollo auto, Imu e Tasi: si tratta della rottamazione delle imposte locali relative ai Comuni che, negli anni passati, non hanno affidato la riscossione ad Equitalia o ad Agenzia Entrate Riscossione (Ader). Nello specifico, l’art.15 del provvedimento ripropone la rottamazione relativa alle ingiunzioni degli enti territoriali come Regioni, Province e Comuni, andando ad adottare la vecchia disciplina e soprattutto lasciando libera scelta agli enti locali di aderire o meno alla pace fiscale.
Ricordiamo che la rottamazione era stata già disciplinata per gli enti che avevano deciso di affidare la riscossione ad Equitalia o Agenzia delle Entrate, mentre per quelli che avevano deciso di affidare la riscossione e società di carattere privato, la questione non era stata trattata in questo modo, vengono eliminate le differenze di trattamento tra i contribuenti residenti in quei Comuni che hanno scelto la strada della riscossione esattoriale in proprio o tramite concessionari privati, rispetto a quelli che invece sono gestiti da Agenzia Entrate Riscossione. La nuova rottamazione si riferisce alle cartelle esattoriali ed alle ingiunzioni, sia di natura tributaria che non, notificate nel periodo di tempo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, con l’esclusione di: somme a titolo di recupero di aiuti dello Stato di carattere illegittimo, tutti i crediti derivati da varie procedure di condanna da parte della Corte dei Conti, tutte le sanzioni di carattere penale e tutte le sanzioni diverse da quelle contributive e tributarie. Il Decreto Crescita ha affidato ai vari Comuni il compito di andare a disciplinare tutti gli aspetti di carattere applicativo della sanatoria: saranno dunque i Comuni a dover comunicare ai cittadini i termini e le condizioni di adesione. Una buona notizia per coloro che devono saldare i propri debiti senza dover pagare sanzioni e interessi, beneficiando al contempo di una rateizzazione.