L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per un totale di 169 ‘target’ per guidare il mondo nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. Il goal 2 ci indica l’obiettivo di Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile , il goal 8 ci indica di incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti, il goal 12 di Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo e il goal 17 ci ricorda di Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Della “misura” della sostenibilità voglio parlare in questo post.
La legge di bilancio 2016 ha introdotto in Italia (primo paese al mondo al di fuori degli USA) la disciplina delle Società Benefit, dando la possibilità alle imprese di esplicitare nel proprio statuto una o più finalità di beneficio comune unitamente al perseguimento dell’utile. Le Società Benefit sono tenute a rendicontare ogni anno il proprio impatto attraverso una Relazione di Impatto da allegare al bilancio. La gestione delle società benefit richiede ai manager il bilanciamento tra l’interesse dei soci e l’interesse della collettività. Le società benefit devono inoltre nominare un responsabile dell’impatto dell’azienda. In Italia è nato un movimento fatto da aziende che si prefiggono questo obiettivo. Oggi però non esiste una figura preparata a valutare questo.
Collegato a quanto sopra esiste un sistema di valutazione, la certificazione B Corp®, che potrebbe essere un punto di partenza. Essa verifica e assicura che un’azienda operi secondo i più alti standard di performance sociale e ambientale misurando l’impatto tramite il protocollo BIA che si basa su standard internazionali.
Per l’ottenimento della certificazione sopra descritta e quindi essere autorizzati a usare il marchio, l’azienda deve superare 80 punti su una scala da 0 a 200 del Benefit Impact Assessment. Tale strumento è stato sviluppato dall’ente non profit B Lab ed è presente in 140 settori e in 60 Paesi con oltre 2500 aziende.
L’ONU, due anni e mezzo fa, ha chiesto a B Lab di collaborare per sviluppare uno strumento utile per misurare il progresso delle aziende rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per il 2030. Questo sarà pronto entro fine 2019. A quel punto, l’ONU proporrà la diffusione di questo strumento a tutte le aziende del mondo.
La sostenibilità quindi è una questione misurabile anche se non è facile e deve essere gestita dallo Stato, anche in collaborazione con altri soggetti ma, deve essere chiaro, si deve arrivare ad un unico standard riconosciuto perché se ognuno si inventa la “sua sostenibilità” non abbiamo fatto nulla. Ad oggi, per quanto mi riguarda, il protocollo B-Corp mi sembra molto valido e ho chiesto ad Università e aziende che sono coinvolte di farmi avere feedback. Ci terremo aggiornati (sotto).
ABOCA: Il 24 agosto 2018 Aboca è diventa un Società Benefit, sancendo, anche a livello legale, la sua vocazione aziendale in cui si fondono attività imprenditoriale e ricerca del Bene Comune. A novembre 2019 ottiene la certificazione B-Corp. Abbiamo ritenuto, infatti, che l’ottenimento di una certificazione riconosciuta a livello mondiale rappresenti un elemento di coerenza con la scelta di diventare società benefit.
FRATELLI CARLI: Prima azienda produttiva italiana a diventare Benefit Corporation (2014) ottenendo anche il riconoscimento di migliore B Corp al mondo nella categoria delle aziende con più di 250 dipendenti, per quanto riguarda le attività di salvaguardia ambientale. Solo altre quattro B Corp hanno ricevuto questo riconoscimento.
DANONE ITALIA: Ha deciso di accoglier egli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, si è attivata per avere la certificazione B Corp, che ottiene nel luglio 2020 e si candida anche a diventare Società Benefit.
PASTICCERIA FILIPPI: è una benefit corporation dal 2016 e nello stesso anno ha ottenuto la certificazione B-Corp ottenendo un punteggio di 88.