Il Regolamento 1169/2011 dispone indicazioni comuni per una corretta informazione al consumatore. Tra le varie indicazioni obbligatorie viene indicato l’obbligo di indicazione dell’origine per le carni fresche suine, caprine e di volatili. La carne bovina già era disciplinata da altra norma. Per le carni suine lavorate invece ancora non vi era una chiara disciplina anche perché non prevista dal regolamento unionale sopra citato.

Dopo l’approvazione a gennaio 2019 del Decreto Legge “Semplificazioni”, nel quale è stata inserita una norma che permette di intervenire in materia di indicazione della provenienza, similmente alla nostra iniziativa parlamentare (AC 901), è stata raggiunta l’intesa in Stat-Regioni del Decreto carni Suine.

Questo decreto introduce l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle carni suine trasformate. Questo conferma come l’Italia sia all’avanguardia nella materia dell’etichettatura poiché il testo prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette informazioni come il nome del paese di nascita degli animali, il nome del paese di allevamento e quello in cui sono stati macellati.

Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma ‘Origine: nome del paese’, mentre la dicitura 100 per cento italiano è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni previste dal comma e la carne sia proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene invece da uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma ‘Origine: UE’, ‘Origine: extra UE’, ‘Origine: Ue e extra UE’.

In conferenza Stato-Regioni è stata inoltre raggiunta l’intesa anche sul fondo suinicolo nazionale che prevede un ammontare di 5 milioni di euro: uno strumento in più per lavorare su contratti di filiera, innovazione nella valorizzazione delle carni e rafforzamento della trasparenza nella formazione del prezzo nelle commissioni uniche nazionali del settore. Ho sempre ritenuto che la piena trasparenza in etichetta sia fondamentale per tutelare i prodotti del MadeinItaly e i consumatori. Siamo sulla strada giusta e l’auspicio è che la normativa venga armonizzata a livello europeo, poiché in un mercato unico bisogna giocare con regole uguali per tutti. Per fare le cose però ci vuole perseveranza e stabilità.