Il capoluogo umbro conta poco meno di 165 mila abitanti e si estende su una superficie di circa 450 kmq. Io ho scelto di venire a Perugia 23 anni fa per studiare. Dopo l’Istituto tecnico ho scelto la facoltà di Ingegneria nel quartiere di Santa Lucia che diventerà, dopo vari cambiamenti, il mio quartier generale. Il Patrono è San Costanzo e si festeggia il 29 gennaio. Gli abitanti sono detti “perugini”. Perugia nel mondo è conosciuta come la “città del cioccolato” grazie alla “Perugina” che nasce da una grande imprenditrice della moda – e donna eccezionale – Luisa Spagnoli.

Perugia deve il suo nome al famoso pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino. E’ stata eretta su una collina che guarda alla valle del Tevere. Il centro artistico è Piazza IV Novembre, con al centro la Fontana Maggiore (1275), decorata da Nicola e Giovanni Pisano. Quando, da studente, il giovedì si usciva la sera, era il luogo di ritrovo per la vita notturna. Ai fianchi della Fontana troviamo la cattedrale gotica e il Palazzo dei Priori che mostra il Grifone e il Leone, simboli della città. Sempre ai piedi del Palazzo dei Priori troviamo la Galleria Nazionale dell’Umbria che si apre su Corso Vannucci dove, un tempo, facevo le “vasche”. Da visitare senza dubbio perché ospita opere importanti di Piero della Francesca, Benozzo Gozzoli, Il Perugino e il Pinturicchio. Percorrendo via dei Priori per arrivare alla Torre degli Sciri e alla Porta Trasimena, si incontra la Chiesa di San Filippo Neri con la sua facciata barocca. Questo per dire che Perugia custodisce amorevolmente tracce preziose dei suoi luminosi periodi storici. Abbiamo la prestigiosa sede della Università degli Studi da oltre 700 anni. La storica Accademia di Belle Arti, il Conservatorio musicale e la sua Università per Stranieri, con studenti provenienti da tutto il mondo, ne definiscono la spiccata vocazione internazionale. Porta d’ingresso all’acropoli è la Rocca Paolina, complesso storico-architettonico unico nel suo genere, “contenitore” della città medievale nascosta al suo interno. Attraversandola con le scale mobili, tra vestigia storiche e suggestioni contemporanee, si sale al cuore della città e da Piazza Italia ci si immette nel corso.

Cinque sono i rioni che dall’acropoli, come le dita di una mano, si aprono alla visita: una serie di saliscendi, strade e stradine, vicoli e scalinate, tracciati sotterranei, scorci insoliti e pittoreschi su paesaggi luminosi che incrociano brani ancora fieri della bellissima cinta muraria etrusco-romana e della medievale. Sempre da Corso Vannucci, passando da Piazza Matteotti si può prendere via Oberdan che ci porta alla chiesa gotica di Sant’Ercolano e poi Porta Marzia. Se scendiamo a sinistra da Sant’Ercolano possiamo percorrere Corso Cavour fino ad arrivare a Borgo XX Giugno. Durante il tragitto possiamo fermarci al Museo Nazionale dell’Umbria, proseguendo invece la Porta di San Pietro (1475) per arrivare ai Giardini del Frontone dove, di fianco, l’Orto Medievale, l’Abbazia di San Pietro e il Dipartimento di Agraria. Si chiude il percorso attraversando la Porta di San Costanzo. Scendendo da Via di San Costanzo troviamo anche il Dipartimento di Veterinaria.

Tornando vicino alla Fontana Maggiore, si può percorrere Via Maestà delle Volte (il nome un programma), che ci conduce, continuando a sinistra al Teatro Morlacchi, a destra all’Università per Stranieri. Sotto, via Sant’Elisabetta, è la via delle varie facoltà, dove, non poche volte, ho partecipato ai festeggiamenti di laurea. Da percorrere assolutamente, tanto è in zona, l’acquedotto medievale che, cammina cammina, ti riporta in centro.

A Perugia ci sono arrivato nel 1999 e ancora vivo li. Prima di fermarmi a Santa Lucia ho stazionato anche a Elce, Montegrillo, Case Bruciate, San Martino in Colle, Ferro di Cavallo e, devo dire che ognuno ha il suo perché.