Nello scandalo “affitti d’oro” spunta anche il caso del SIN, Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura che paga 3 milioni di euro l’anno di locazione per un immobile la cui proprietà è a dir poco sospetta.
Dopo gli sperperi della Camera, il Movimento Cinque Stelle punta il dito anche sulle locazioni sospette da parte di società partecipate dallo Stato e lo fa attraverso un’interrogazione per chiedere chiarimenti sui quasi 3 milioni di euro che ogni anno lo Stato sborsa, per tramite di AGEA, per l’affitto degli immobili che ospitano il SIN. “Si tratta di cifre esorbitanti che non trovano un’apparente giustificazione e che, oltretutto, non si sa esattamente nelle tasche di chi finiscano”.
La società immobiliare intestataria dell’affitto, infatti, attraverso un complesso gioco di introiti azionari risulta essere controllata da una società estera la Fidinam services et partecioationis Sa, con cittadinanza non dichiarata.
Il Governo chiarisca immediatamente questa evidente malagestione delle risorse pubbliche individuando le responsabilità dei soggetti che hanno stipulato questo contratto che danneggia le casse pubbliche del Paese da troppo tempo, senza portare equivalenti benefici.