Incalza fece pressioni per evitare che i fondi del “Terzo Valico” andassero agli alluvionati di Genova, Toscana e Parma e Lupi rassicurò Incalza. Dalle intercettazioni e le carte dell’inchiesta sulle Grandi Opere, emerge come Incalza temesse che i fondi per il Terzo Valico venissero dirottati per aiutare le zone colpite dell’alluvione di novembre come proposto dal Movimento 5 Stelle durante la discussione dello “Sblocca Italia”.
Si trattava di 2 miliardi di risorse già disponibili, che anziché ingrossare le casse dell’ennesima grande opera inutile, potevano essere impiegate per interventi necessari e urgenti in favore delle popolazione colpite. A questa nostra proposta, se ne aggiungeva un’altra, quella di stanziare 110 milioni di euro per Genova, Toscana e Parma attingendo alle risorse dal Fondo Revoche per infrastrutture e Trasporti e dal Fondo per la tutela dell’ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio, ma il 4 novembre 2014 in Commissione Lavori Pubblici al Senato la mano del PD le bocciò entrambe. Incalza e suoi amici al governo avevano di nuovo fermato i “rompicoglioni” del Movimento 5 Stelle. Tutto sulla pelle dei cittadini di Genova, Toscana e Parma.
Oggi il Ministro Lupi si è dimesso, le intercettazioni telefonica hanno messo in luce un malaffare che tutti conoscono, ma quando si manifesta palesemente l’unica cosa da fare è sparire. Lupi, si è trovato solo e si è dimesso.
Come mai non è stato difeso? Non è nemmeno indagato! Renzi, spiegaci le ragioni per le quali Vito De Filippo (PD) sottosegretario per la salute, che è sotto inchiesta dal 2013 e condannato dalla Corte dei conti a risarcire 196 mila euro e che, rappresenta tuttora il Governo, non sia stato oggetto di analoghe pressioni?
Spiegaci come mai Francesca Barracciu (PD), sottosegretario per i beni e le attività culturali e il turismo, indagata anch’ella dal 2013 è ancora sottosegretario?
Spiegaci come mai Giuseppe Castiglione (NCD), sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, indagato, di recente, per turbativa d’asta negli appalti per la più grande struttura europea per richiedenti asilo, quella di Mineo, in Sicilia è ancora al suo posto?
Come mai, Umberto Del Basso De Caro (PD) sottosegretario per le infrastrutture e i trasporti, indagato dalla procura di Napoli, è in carica e non c’è stata una richiesta di dimissioni da parte del Presidente del Consiglio Renzi, né c’è stata una sorta di assunzione di responsabilità da parte dei colleghi del Governo e della maggioranza?
Il Ministro Poletti, ricordiamolo, si è fatto sorprendere mentre cenava con un boss della malavita organizzata e sta ancora lì. Poi c’è il caso del Ministro Boschi, anzi del papa. Prima dell’approvazione del decreto-legge sulla trasformazione delle banche popolari, si è verificata una fuga di notizie inerente la borsa di Londra, su cui sta indagando la Consob, che ha permesso a chi aveva accesso a queste notizie di fare ottimi guadagni, tra questi chi aveva comprato le azioni della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, che hanno registrato un balzo del 65 per cento, c’era il vicepresidente della banca, il padre del Ministro.
Ultimo caso, il più emblematico e clamoroso, è quello del Presidente del Consiglio Renzi, la cui azienda di famiglia, al centro di un’inchiesta per bancarotta fraudolenta, ha scaricato i propri debiti su una bad company e salvato la parte buona cedendola alla mamma e alle sorelle, tutto regolare, a parte il fatto che i debiti erano stati fatti garantire da una finanziaria pubblica regionale partecipata dalla Provincia di Firenze e dal Comune di Firenze mentre il Renzi stesso aveva ruoli istituzionali come Premier.
Ancora non basta? Che cosa vogliono gli italiani? Gente onesta o disonesta?