Occorre superare le barriere burocratiche regionali e semplificare l’utilizzo dei buoni per l’acquisto dei prodotti senza glutine su scala nazionale.

E’ la richiesta che abbiamo fatto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a cui il portavoce umbro insieme ad altri parlamentari del M5S ha presentato una interrogazione.

Oggi  coloro che sono affetti da celiachia possono usufruire di buoni per l’acquisto di prodotti senza glutine. L’utilizzo di questi buoni fuori regione, però, è subordinato all’esistenza di accordi bilaterali tra le regioni per poter ottenere i rimborsi. Tale meccanismo crea notevoli disagi, costringendo spesso chi si sposta per motivi di studio, lavoro o per vacanza a portare con sé tutti i prodotti senza glutine di cui ha bisogno.

La celiachia è una patologia sociale che interessa un numero crescente di cittadini. Basta osservare i dati. In Umbria, secondo la Usl Umbria 1, a dicembre 2009, i celiaci diagnosticati risultavano 1.494, di cui 420 uomini, ben 1.074 donne e 153 bambini. Nel 2012, secondo la sesta edizione della relazione annuale presentata al Parlamento dal ministero della Salute, i celiaci diagnosticati risultavano 148.662, di cui 2015 in Umbria. Nel 2013, sempre secondo la relazione ministeriale, i celiaci censiti in Italia sono saliti a 164.492, di cui 2.397 in Umbria.

Chiediamo  al ministero di ‘liberalizzare’ l’uso dei buoni per l’acquisto dei prodotti aglutinati su tutte le farmacie e parafarmacie del territorio nazionale, indipendentemente dalla provincia o regione di residenza dei celiaci, nell’ambito del tetto di spesa mensile stabilito dal servizio sanitario nazionale. Chiediamo, inoltre, di facilitare l’uso del buono mensile anche attraverso i canali della grande distribuzione organizzata, introducendo pure la possibilità di lettura del tetto di spesa tramite la tessera del servizio sanitario europeo.