Il governo devo mobilitarsi e chiedere alla commissione europea di fare dietrofront sul caso Euribor. Il tentativo di Bruxelles di bloccare la pubblicazione della sentenza che sanziona le banche per la manipolazione del tasso è inaccettabile.
E’ quanto abbiamo chiesto ieri (mercoledì 17 febbraio) all’esecutivo sulla vicenda nel corso del Question Time a Montecitorio.
Per almeno tre anni, dal 2005 al 2008 – denuncia l’accusa – l’Euribor sarebbe stato truccato a danno di sottoscrittori di mutui e derivati. Tra questi si contano cittadini privati, aziende ma anche lo Stato italiano. Si tratta di cifre da capogiro. Basti pensare che la stessa Commissione europea, con un comunicato stampa del 4 dicembre 2013, ha reso nota l’applicazione di sanzioni ad alcune banche internazionali per 1,71 miliardi di euro.
Il caso Euribor è l’ultimo atto di una mobilitazione del M5S sul fronte creditizio che viene da lontano e che ha visto negli ultimi mesi una forte attività parlamentare con la presentazione di interrogazioni, mozioni e la richiesta dell’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla vicenda “salva banche” fino alla mozione, respinta dal governo, con cui i grillini chiedevano il rinvio del “bail in” al 2018.
Il M5S torna a chiedere massima trasparenza sul settore finanziario sia a livello nazionale che internazionale. E’ ancora lacerante il tragico epilogo di Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca delle Marche, Cari Ferrara e Cari Chieti con migliaia i risparmiatori che si sono visti, dall’oggi al domani, azzerare gli investimenti in obbligazioni subordinate ed azioni. Ora, lo scandalo Euribor. Procedendo di questo passo, si rischia di incrinare pericolosamente il meccanismo della fiducia sui mercati finanziari. Rendere noti i termini della sentenza Euribor è doveroso.