Il programma nazionale di sviluppo rurale prevede la realizzazione di investimenti irrigui con una dotazione di circa 300 milioni di euro, per questa ragione è fondamentale che l’attività dei consorzi che attualmente si occupano della sicurezza idraulica, della gestione degli impianti e delle reti irrigue e della tutela del patrimonio ambientale e agricolo, e che quindi hanno un ruolo centrale nella tutela delle risorse idriche nazionali, sia effettivamente valutata e monitorata, al fine di una distribuzione più equa delle risorse e soprattutto della garanzia del servizio ai cittadini.
In Umbria insistono tre consorzi di bonifica, Tevere Nera, Bonificazione Umbra e Val di Chiana-Val di Paglia e in questi anni molte sono state le ombre sulla gestione delle attività, ombre che sono inevitabilmente ricadute sui cittadini, che non hanno tratto beneficio dal lavoro di queste strutture e sono spesso stati costretti a ricorrere al TAR per contenziosi sul pagamento delle quote consortili. Per questo riteniamo, come stabilito da una sentenza della Corte di Cassazione, che solo chi ha effettivamente beneficiato dei servizi dei consorzi debba pagare i tributi di bonifica dovuti per il funzionamento degli stessi e su questo la Regione deve fare chiarezza.
Ma molto c’è da fare anche per quanto riguarda la trasparenza dell’amministrazione dei consorzi, relativamente alle elezioni delle cariche interne e perciò , invitiamo la Presidente Marini ad intervenire per fare luce su questa situazione che ormai va avanti da troppo tempo. È necessario agire in fretta e siamo certi che il nostro atto sarà un primo importante sprone, sia a livello nazionale che regionale.
Anche se l’investimento nazionale non è certo altissimo riteniamo fondamentale che tali risorse siano utilizzate in maniera oculata e non sperperate ma, a quanto ci risulta, il Ministero non dispone né di informazioni né di dati utili a valutare l’efficienza dei consorzi né eventuali criticità legate alla gestione degli stessi da parte dei consorziati e pertanto non è in grado di monitorare l’efficace utilizzo delle risorse finalizzate all’amministrazione della risorsa idrica; mentre sappiamo per certo che in alcuni territori le attività di bonifica e manutenzione delle opere pubbliche svolte dai consorzi sono valutate dalle comunità interessate assolutamente insoddisfacenti.