“Continueremo a pagare, come prima e persino più di prima e cosa ancora più grave, sarà un modo per facilitare il riciclaggio del denaro sporco.” Ma vediamo alcuni passaggi. Ci saranno partiti che possono accedere al finanziamento e movimenti che non possono (ma il M5S non ne bisogno). Nel 2014, i partiti continuano a ricevere dallo Stato 91 milioni di euro il prossimo anno; 54milioni 600mila nel 2015; 45milioni e mezzo nel 2016 e circa 36milioni 400mila nel 2017. 
A queste somme si aggiungono le donazioni dei cittadini (2 per mille dell’Irpef) e, oltre a controllare il voto in questo modo, le minori entrate per lo stato le dovranno pagare tutti con le solite tasse; addirittura viene creato un “fondo apposito”. 
Sono 300mila euro all’anno per le persone fisiche e 200mila euro annui per le persone giuridiche i tetti per le donazioni liberali, ma se si sfora, in pratica nessuna sanzione si applicherà, ma la cosa incredibile è che i partiti possono donare quanto vogliono ad altri partiti, così le “coalizioni” diventano patti d’acciaio firmati sugli assegni. Se non viene presentano il bilancio poi, non succede nulla. In fine chi effettua donazioni ai partiti può beneficiare di sgravi fino al 52% e qui la domanda sorge spontanea, chi copre queste minori entrate per le casse dello Stato? 
Cominciate a tirar fuori i portafogli oppure la prossima volta pensate bene a chi lasciare in mano il Paese.