E’ da tempo che seguo la questione della tutela del made in Italy e finalmente sono riuscito a “portare a casa” un grande risultato. In una situazione dove molti paesi europei non vogliono un regolamento che renda obbligatoria l’indicazione dell’origine della marce, finalmente ho portato un po’ di luce, mettendo in mano al Governo un arma, la “cooperazione rafforzata”.
Ieri infatti è stata approvata una risoluzione in commissione Attività Produttive che chiedeva al Governo di “Verificare con urgenza la disponibilità di altri Stati Ue ad instaurare una cooperazione rafforzata, aperta a tutti gli altri, nel settore della sicurezza di alcuni prodotti di consumo, con l’obiettivo di introdurre in etichetta l’obbligo dell’indicazione dell’origine nei settori delle calzature, del tessile-abbigliamento, della ceramica, del legno per arredo e dell’oreficeria”.
La via della cooperazione rafforzata, è una delle strategie indispensabili e ciò è possibile realizzarla, facendo leva su quei Paesi che sono favorevoli come Italia, Francia, Spagna, Grecia e Portogallo, in modo che tra di loro la tutela dei consumatori e delle aziende sia normata in maniera puntuale.
Una bella occasione per l’Italia e per il ‘Made in Italy’, e per questo auspico che il ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, convochi subito a Roma gli Stati Generali del ‘Made in’, prima che finisca la Legislatura. Adesso l’impegno è preso: al Governo non resta che agire.