La domanda PAC si dovrà inoltrare entro il 15 giugno. Per ovviare ai ritardi gestionali però sarà possibile presentare le domande con informazioni minime per ogni beneficiare dei premi 2015 in modo da non perdere i titoli. Questo l’accordo trovato a Bruxelles all’ultima bilaterale. Ad ogni modo il perfezionamento della domanda, come specificato dalla circolare Agea del 9 giugno dovrà essere fatto entro il 10 luglio.
Dopo il 15 giugno sapremo gli “ettari ammissibili”, sui quali saranno ripartiti i 4 miliardi (relativi ai pagamenti diretti) da ripartire in questo anno. La restrizione dei beneficiari ai soli “agricoltori attivi” dovrebbe ridurre il numero sotto la quota del milione, contro gli 1,2 dei precedenti anni. L’aiuto medio per ettaro è stimato in 350 euro/anno, contro i circa 400 del periodo precedente, poi avremo i dati precisi tra qualche settimana.
Per ora per accedere al sistema basterà dichiarare che si attuerà il greening, vincolo obbligatorio per aziende sopra i 10 ettari, pena la perdita dei contributi, ma senza dettagli sulle colture, così come per i premi accoppiati che si dovranno indicare in un secondo momento.
I CAA dichiarano che l’invio della sola domanda semplificata è agevole ed è possibile farne una in tre minuti. Più complessa invece sarà la riapertura di centinaia di migliaia di pratiche con l’intervento sui fascicoli dove bisognerà specificare le scelte dettagliate entro il 10 luglio.
Che la PAC sarebbe stata diversa si sapeva da anni. Non si capisce perchè il Governo e la stessa Agea siano rimasti così indietro nell’organizzare la gestione delle pratiche. La colpa maggiore la attribuisco a Martina, un ministro completamente assente che oltre a fare “l’usciere” per EXPO pochi altri meriti gli si possono attribuire.
Auguro buon lavoro a tutti i tecnici e operatori che in questo momento devono correre per sopperire alla’assenza di una politica decisa in agricoltura.