Tra pochi giorni si celebreranno le tradizionali giornate Fai di primavera. L’auspicio è che questo appuntamento apra una discussione franca e costruttiva a livello regionale al fine di valorizzare il nostro patrimonio, dire basta alle opere incompiute e al consumo di suolo”.
Questo è l’appello che lancio ad Istituzioni e forze politiche umbre in vista dell’appuntamento promosso anche quest’anno dal Fondo ambiente italiano in calendario il 19 e 20 marzo. In Umbria risultano secondo l’Anagrafe delle Opere Incompiute pubblicata online dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 17 opere incompiute nel 2014 e 11 opere incompiute nel 2015. Le nostre amministrazioni, prima di annunciare nuovi interventi, dovrebbero indicare quali ritengono siano le opere meritevoli di essere completate.
Oltre alle opere incompiute, occorre dire basta al consumo di suolo. I dati evidenziano che sono le infrastrutture legate ai trasporti a consumare più suolo. Tali infrastrutture richiederebbero una attenta pianificazione. Penso, per esempio, alla realizzazione dello svincolo di Scopoli così come concepito. Opera che rischia di compromettere in modo irreparabile il delicato equilibrio della Valle del fiume Menotre. Da non dimenticare, inoltre, il progetto di raddoppio della rete di trasporto del gas da Brindisi a Minerbio che interessa anche zone umbre ad elevato valore ambientale e paesaggistico ma anche a forte rischio sismico”.
Le amministrazioni umbre il 19 e il 20 marzo hanno una buona occasione per dare un chiaro segnale contro il consumo del suolo, invertire la tendenza delle opere incompiute e riaffermare il principio di responsabilità amministrativa a tutela del nostro patrimonio regionale attraverso azioni conseguenti e coerenti.