Circa 6000 ettari, 12mila persone occupate, 2500 specie differenti, decine di migliaia di alberi e milioni di altre piante, oltre 50 tonnellate di CO2 stoccata per ettaro, questo il Distretto Rurale Ornamentale della provincia di Pistoia. Con i colleghi oggi ho conosciuto questa importante realtà del settore agricolo la più grande per tipologia di tutta Europa.
Il vivaismo di piante da frutto e ornamentali di Pistoia è iniziato in forma imprenditoriale verso la metà dell’ottocento nei terreni ubicati all’interno della terza cerchia muraria della città. All’inizio del novecento lo sviluppo di queste colture ha interessato i terreni fuori le mura nella pianura del torrente Ombrone .
La superficie coltivata è gradualmente cresciuta da 50 ettari nel 1900 a 3000 nel 1960 e più di 5000 ettari oggi nel comune che arrivano a 6000 con la Provincia. Nei vivai pistoiesi si coltivano migliaia di specie e varietà di piante, di varie forme e dimensioni, sia in contenitore che in piena terra idonee per realizzate le più disparate tipologie di aree verdi nelle varie regioni del mondo. Il Distretto si caratterizza anche per le produzioni tipiche che traggono la loro origine nella tradizione delle fattorie Rinascimentali Toscane: come la coltivazione in vaso di agrumi e di altre specie esotiche o l’arte topiaria per ottenere piante dalle forme più varie per l’arredo dei giardini classici. L’attività vivaistica ornamentale è concentrata nella Valle dell’Ombrone P.se ed interessa oltre 5.200 ettari, con circa 1000 ettari di vasetteria, 1500 aziende e oltre 5500 addetti diretti (2500 lavoratori dipendenti) oltre all’indotto, la PLV è di oltre 300 milioni di Euro di cui 160 esportati.
Le aziende che abbiamo visitato sono state la Piante Mati, un azienda attiva dal 1909 con una produzione articolata in 5 vivai con superficie coltivata pari a 80 ettari e la Vannucci Piante Pistoia che nasce nel 1938 e ad oggi è la più grande del distretto con oltre 430 ettari di superficie.