Sono soddisfatto che si stia parlando di energie del futuro al 13esimo convegno internazionale dedicato alla sostenibilità e al benessere energetico organizzato oggi da GBEP, UNECE e FAO.
L’intervento del professor Cotana, coordinatore del dottorato in Energia e Sviluppo Sostenibile, ha evidenziato che per stoccare il carbonio e quindi ottenere energia verde dall’idrogeno, sia possibile tramite una strategia integrata di gestione della foresta. Quest’ultima, secondo alcune stime, è in crescita sia in Italia che in Europa: ora più che mai è pertanto necessario che parte dei fondi per il finanziamento della strategia forestale nazionale (420 milioni di euro fino al 2032) vadano ai vivai forestali, poiché non si può prescindere dal non mettere a dimora piante non autoctone.
Oltretutto, con un processo di gassificazione si potrebbe ricavare idrogeno e allo stesso tempo stoccare CO2 producendo biochar, poiché la gestione forestale di un certo tipo stocca più carbonio che una foresta non gestita.
Per il futuro, visto che in Italia non si potranno piantare più di un tot numero di alberi (i dati più ottimistici dicono che si possa parlare di 60 milioni in decine di anni) dobbiamo quindi puntare sullo stoccaggio della CO2 con la gestione forestale. Progetti interessanti stanno nascendo su tutto il territorio nazionale e, nel frattempo, è stato avviato un impianto sperimentale ad opera dell’Enea a Trisaia (Basilicata) nel quale si produce idrogeno verde da biomasse e rifiuti.
Inoltre, da tempo già esiste un mercato dei crediti di carbonio che diventerà sempre più interessante, e lo auspico anche per la mia regione. A tale proposito, a breve terrò su questo argomento un convegno-dibattito.