Il 26 gennaio scrissi un post “La Costituzione e le riforme” che vi invito a rileggere.
Questa notte, la notte di San Valentino, dopo le ore 3.00, il PD si è votato da solo la modifica di 40 articoli della Carta, modifiche che nella sostanza limitano la democrazia e impongono un Senato, che si chiamerà delle autonomie e non della Repubblica, di non eletti ma nominati tra assessori, consiglieri regionali, sindaci e altri nominati dal Presidente della Repubblica.
Complicatissimo diventa l’iter legislativo e praticamente impossibile riscrivere la Carta, nella sostanza, questa modifica sarà per sempre. Assieme all’Italicum, la nuova legge elettorale proposta da Renzi, frutto del Patto del Nazzareno come le riforme costituzionali (Brunetta non prenderci in giro), si rende “costituzionale” la forma di Governo che io chiamo “dittatura governativa” senza modificare l’art. 1 della Carta.
Noi non siamo contro le riforme a prescindere, ma avremmo voluto inserire strumenti di democrazia diretta come i referendum propositivi, ma questi strumenti, il “nuovo duce” non li vuole.
Non so se Mattarella si sia accorto, ma certo è che ad oggi non ha detto nulla.
Pubblico un commento di Travaglio a questo link:
e un articolo del Sole24Ore di agosto.