Approvare la proposta di legge contro gli sprechi alimentari rappresenta un risultato importante, un segno di civiltà, fortemente voluto dal M5S ed oggi in votazione oggi a Montecitorio a favore della riduzione degli sprechi alimentari, dell’uso consapevole delle risorse e della sostenibilità ambientale. Lo spreco alimentare è una vergogna di fronte a persone che nel mondo muoiono di fame. Si tratta di una questione morale e non solo. Sprecare cibo equivale anche a campi coltivati o animali allevati inutilmente con negative conseguenze economiche.
Contestualmente occorre affrontare la battaglia dello zucchero. L’Oms ha diffuso la raccomandazione di contenere il consumo di zucchero entro il 10 % delle calorie totali, mentre le nuove linee guida italiane indicano un valore superiore. Abbiamo già presentato una mozione al ministro Lorenzin. Chiediamo di adottare una serie di misure per contrastare e prevenire i rischi per la salute pubblica derivanti da un consumo eccessivo di zucchero. Tra queste, per esempio, chiediamo l’introduzione di limiti di zucchero negli alimenti messi in commercio nel territorio italiano e la garanzia di una corretta informazione in etichetta per il consumatore rispetto al rischio di obesità.
Secondo l’Oms tra il 1990 e il 2014 la percentuale di bambini di età inferiore ai cinque anni in sovrappeso è passata dal 4,8% al 6,1%, in numeri assoluti da 31 a 41 milioni. I dati 2014 pongono l’Italia ai primi posti in Europa per sovrappeso ed obesità infantile. I bambini in sovrappeso rappresentano il 20,9% e i bambini obesi sono il 9,8%. Le prevalenze più alte si registrano nelle Regioni del sud e del centro. Tra i bambini umbri il 2% risulta in condizioni di obesità severa, l’8% risulta obeso, il 23% in sovrappeso, il 66,4% normopeso e lo 0,9% sottopeso. Complessivamente il 33% dei bambini presenta un eccesso ponderale che comprende sia sovrappeso che obesità.
Non destano meno preoccupazione i risultati delle quattro campagne di screening condotte in Umbria dalle farmacie del territorio sul rischio diabete presentate ad inizio marzo di quest’anno. “Le campagne sono state lanciate nell’ambito di un progetto promosso da Federfarma Umbria e Associazione italiana Lions per il diabete (Aild) le campagne, dati raccolti negli ultimi due anni, hanno consentito di raggiungere 6.138 individui, in prevalenza donne (54,51%) e under 65 (58,5%). Rispetto alla selezione iniziale sono 5.570 le persone che hanno poi accettato di sottoporsi a screening, e di queste il 25,50% ha mostrato un rischio elevato, una probabilità su tre, o molto elevato, una su due, di sviluppare il diabete.
La ricerca del 2014 intitolata “Analisi dei costi del diabete mellito e dello scompenso cardiaco” riporta una previsione per il 2025 di almeno 5 milioni di persone affette da diabete solo nel nostro Paese. Gli studi di economia sanitaria dimostrano un aumento dei costi associato ai pazienti diabetici di tre volte superiore rispetto a quanto stimato nei non diabetici. Un aumento della sorveglianza sul diabete è pertanto riconosciuta come elemento necessario all’ottimizzazione delle risorse sanitarie. L’Italia dovrebbe dunque applicare con estrema attenzione le linee guida dell’Oms sul consumo di zucchero.