Partendo da alcuni estratti di un interessante articolo di Terra e Vita – che riporto in corsivo – sulla distribuzione dei pagamenti diretti in Italia voglio fare con i lettori di questo blog, alcune riflessioni anche in vista delle scelte nazionali che dovremmo fare per la nuova PAC.
Nella programmazione 2014-2020, l’Italia ha scelto di attivare 5 tipologie di pagamenti diretti (pagamento di base, greening, pagamento per i giovani agricoltori, pagamento accoppiato, pagamento per i piccoli agricoltori). Nel 2019 il massimale totale dei pagamenti diretti a disposizione per l’Italia ammontava a 3.704.337.000 euro, per un totale di 795.190 beneficiari nel 2019 (l’Italia, è al quarto posto nell’Unione europea, dopo Francia, Spagna e Germania, per ammontare totale di pagamenti diretti della Pac).
Come potete leggere il 62,45% dei beneficiari prendono meno di 2000 euro all’anno ovvero 5,5 e/giorno. Occorrerebbe innalzare la soglia del pagamento minimo a 500 e/anno (1,37 e/giorno), così evitiamo di spendere in burocrazia circa 53.650.000 milioni di euro che potrebbero essere usati con altre finalità. Di fianco a questa misura innalzare a 2000 e/anno la soglia per la definizione di piccolo agricoltore (quindi ricomprendendo tutti quelli tra i 500 e i 2000 e) semplificherebbe al massimo l’erogazione di circa 360.698 domande (il 45% del totale) velocizzando così in modo sensibile i tempi di pagamento.
I dati AGEA ci dicono che nel 2019 ci dicono che l’Italia ha una SAU ammissibile di 9.717.856 ha, questo determinerebbe un pagamento medio di 381,18 euro/ha circa. Osservando la tabella e facendo due conticini, abbiamo una distribuzione in Italia che va dalle 50 e/ha alle 600 e/ha senza contare poi le distorsioni dei super-beneficiari : Lo 0,3%, cioè circa 2.500 agricoltori (lo 0,5% in Ue) di tutti i beneficiari dei pagamenti diretti della Pac riceve più di 100.000 euro. Tale dato corrisponde al 12,5% (circa 457 milioni di euro) della spesa totale dei pagamenti diretti in Italia nel 2019. Occorrerebbe pertanto accelerare quanto possibile la convergenza interna per questo periodo di transizione così da partire con la nuova PAC con un pagamento uguale a ettaro in tutta Italia perché non ci sono agricoltori di seria A e agricoltori di serie B.