Il Ministero salute nel 2010 ha vietato l’uso di “perossido” e altro dopo aver sequestrato partite di pesce trattate appunto con perossido che non rispondevano ai criteri della ASL e prodotte in uno stabilimento parzialmente in disuso.
Il fatto è che il perossido era utilizzato come additivo e non come coadiuvante tecnologico però la UE, ad oggi, non ammette l’uso di perossido come additivo pur non escludendolo come coadiuvante.
Il ministero accontentando ASSOITTICA lo ha però ammesso come coadiuvante tecnologico (circolare n. 3469 del 5 febbraio 2016). La differenza base tra additivo e coadiuvante è complessa ma in sintesi è questa: l’additivo è simile al conservante e sta nel prodotto finito; il coadiuvante serve a trasformare e lavorare poi però non si ritrova nella forma originaria nel prodotto finito. Per approfondimenti leggere QUI.
Ad oggi, nei molluschi cefalopodi eviscerati da commercializzare congelati e decongelati si può’ trovare il perossido come coadiuvante e, anche se in maniera residua e non pericolosa per l’uomo è presente, noi chiediamo l’obbligo di indicarlo in etichetta.