In arrivo importanti provvedimenti in vista del voto di domani sul nuovo scostamento di bilancio da 55 miliardi per il prossimo Decreto Aprile. L’Esecutivo si appresta ad adottare ulteriori provvedimenti, con i quali verranno rifinanziati e saranno estesi interventi volti ad un complessivo sostegno e rilancio del sistema economico, e in particolare attraverso: misure in tema di credito, liquidità e capitalizzazione delle imprese, l’estensione della cassa integrazione in deroga, la previsione di indennità in favore dei lavoratori autonomi nonché di strumenti di sostegno al reddito in favore dei cittadini non coperti da altre forme di assistenza, il sostegno alle politiche di inclusione sociale e agli investimenti degli enti territoriali, il rinvio di alcuni adempimenti fiscali in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, misure di supporto a imprese e lavoratori dei settori sottoposti a chiusure temporanee. Oltre ciò, sarà prevista la soppressione degli aumenti dell’Iva e delle accise per il 2021 e gli anni seguenti ed è previsto un incremento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare: in particolare, la Relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL).

Ricordo che con il Decreto Cura Italia, appena convertito in legge, insieme al potenziamento delle risorse del Sistema sanitario nazionale, sono state introdotte misure volte a sostenere sia la liquidità delle imprese, messa a serio rischio dal crollo della domanda determinato dal blocco delle attività commerciali e produttive, sia la tutela dei redditi da lavoro, al fine di scongiurare il pericolo di aumento delle diseguaglianze sociali e della disoccupazione. Con il successivo Decreto Liquidità, in corso d’esame alla Camera, sono state ulteriormente rafforzate le misure per il sostegno di famiglie e imprese, venendo assicurata un’immissione di liquidità nel sistema economico per complessivi 400 miliardi, che si sommano ai 350 soggetti a moratoria o garantiti dal ‘Cura Italia’.

Nel complesso, il Governo ha adottato un’articolata strategia di contrasto alla pandemia in corso, finalizzata, da un lato, alla sostenibilità del sistema sanitario e a contenere, quanto più possibile, il numero di perdite umane e di ricoveri ospedalieri nelle terapie intensive, dall’altro, ad attuare misure di politica economica e fiscale volte ad assicurare il necessario supporto ai cittadini e alle imprese. Purtroppo però la straordinarietà della situazione, aggravata dalla persistente incertezza sul percorso della pandemia a livello nazionale e globale, rende complessa ogni previsione anche a breve termine e alcuni fattori, come le modificazioni nel comportamento delle imprese e delle famiglie e la volatilità nei prezzi delle materie prime, potrebbero ritardare la ripresa economica. Tale contrazione del PIL, senza precedenti, sarebbe spiegata per circa un terzo dalla caduta del commercio internazionale di beni e servizi e, per la rimanente parte, dalle politiche di distanziamento sociale e dai cambiamenti nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale. Ritengo che il prodotto interno lordo potrebbe tornare a crescere nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento, nel presupposto che dal primo trimestre del prossimo anno si renda disponibile su larga scala un vaccino contro il Covid-19, che darebbe luogo ad una completa ripresa dell’attività economica e sociale.

Infine, con particolare riferimento all’agricoltura, ci aspettiamo almeno 2 miliardi, sia per superare la crisi e aiutare tutte le imprese particolarmente colpite, sia per rilanciare un settore e rinnovarlo per le sfide del futuro. Dobbiamo imparare da questa situazione straordinaria che il Paese, sotto certi profili, non è resiliente e perciò dobbiamo fare in modo che un’eventuale nuova emergenza, imprevedibile come quella del Covid-19, non ci colga impreparati. Noi ce la metteremo tutta.