Affrancarsi completamente dalle fonti fossili. E’ questa la parola d’ordine del programma energetico, denominato PEM5S, elaborato dal M5S e presentato il 21 aprile, presso la sala stampa della Camera dei Deputati, a Roma. Il programma è il risultato di due anni di lavoro di deputati e senatori 5 stelle che hanno partecipato a tavoli tecnici, incontri con i portavoce regionali e con esperti per individuare ed implementare un differente sviluppo energetico del Paese.
Il ‘PEM5S’ si fonda su due obiettivi principali: l’efficienza energetica con l’adozione di un target di risparmio sui consumi finali di energia rispetto al livello 2014 e la completa uscita dalle fonti fossili entro il 2050.
Il gruppo di lavoro ‘PEM5S’ non ha fondato gli obiettivi di lungo periodo su previsioni della popolazione e del prodotto nazionale poiché il raggiungimento degli obiettivi è ritenuto necessario indipendentemente dai livelli che le due variabili assumeranno nel corso del tempo. Allo stesso modo, non prende in considerazione gli ipotetici scenari tecnologici futuri. Il programma prevede che entro il 2020 o comunque nell’arco di una legislatura l’azzeramento del consumo di carbone con la chiusura delle 14 centrali italiane e la chiusura degli inceneritori. L’utilizzo del carbone sarà reso non più conveniente economicamente grazie all’imposizione di una tassa ambientale, la Carbon Tax. Saranno riattivati i numerosi sistemi di pompaggio già esistenti necessari per sfruttare appieno le rinnovabili e rendere continua la loro produzione.
Il piano prevede l’abbandono del carbone entro il 2020. Le centrali a gas naturale saranno per prime chiamate a sostituire le centrali a carbone in uscita ma non dovranno essere costruite nuove centrali a fonti fossili. Nel 2040 il petrolio dovrà essere messo fuori sistema con l’esclusione dei settori agricoltura ed aviazione che raggiungeranno l’obiettivo nel 2050. Anno, quest’ultimo, di raggiungimento dell’efficienza energetica con le rinnovabili unica fonte interna e grazie alla forte penetrazione del vettore elettrico.
Per raggiungere questi obiettivi la domanda di energia dovrà necessariamente essere ridotta. La domanda di energia termica dovrà essere ridotta di oltre il 70%. Punto cardine del Programma è l’aumento dei consumi elettrici e un grande sforzo sarà richiesto al settore dei Trasporti. Bioenergie, solare termico e geotermia rimarranno le sole fonti non elettriche al 2050.
Per quanto riguarda le risorse “basterà semplicemente fare scelte politiche differenti rispetto a quelle di questo Governo, recuperando i sussidi alle fonti fossili, che ammontano a più di 13 miliardi di euro l’anno, i sussidi al trasporto, i sussidi alle trivellazioni, i sussidi attraverso il cosiddetto servizio di interrompibilità, sussidi per strade ed autostrade, recuperando finanziamenti ai progetti internazionali. Risorse che invece dovranno servire per stimolare la ricerca applicata affinché l’industria italiana sia pronta a recepire il cambiamento tecnologico che noi vogliamo attuare. Il PEM5S sarà una piattaforma di confronto continuo con i portavoce 5stelle territoriali ed europei, con gli stakeholders attraverso dei focus group mirati.
Ad oggi non ho visto altri ‘piani energetici’ tanto meno quello del Governo. Questa è la nostra idea di futuro, a qualcuno probabilmente non andrà bene, che ci presenti una soluzione alternativa, noi siamo pronti al confronto. Ovviamente anche l’Umbria e gli umbri saranno chiamati a fare la loro parte.
QUI, altro documento descrittivo.