L’importante inchiesta sulle vacche smarrite, partita dalla Procura della Repubblica di Avezzano e giunta fino all’Umbria, merita una decisa reazione da parte del Parlamento. E’ necessario creare un database centralizzato per la zootecnia che oltre ai dati anagrafici e sanitari contenga anche le denunce di furti, smarrimenti e morte degli animali da allevamento per favorire controlli mirati su scala nazionale.
Come portavoce umbro in commissione Agricoltura alla Camera, presenterò, alla luce dell’operazione del Corpo Forestale dello Stato condotta in Abruzzo ed Umbria, la proposta di creare una database centralizzato per la zootecnia per contrastare i fenomeni della macellazione clandestina e dei risarcimenti illegittimi.
Sono centinaia di migliaia gli animali da allevamento che ogni anno spariscono nel nulla. Fenomeno che alimenta la macellazione clandestina e le richieste di risarcimento. Un ricco business sottotraccia portato avanti con gli animali vittime di smarrimento. Fenomeno ancora sottovalutato che invece porta con sé importanti conseguenze commerciali e soprattutto sanitarie, poiché saltando i controlli previsti per legge si facilita la diffusione di malattie, tra cui l’epidemia di blue tongue e l’infezione da rinotracheite che colpisce il bovino.
Occorre rafforzare ulteriormente gli strumenti legislativi, premessa per dare impulso alla lotta condotta dalle forze dell’ordine. I controlli mirati sono l’unico efficace strumento per tutelare la salute dei consumatori e l’attività degli allevatori onesti, che sono la maggioranza in Umbria come ho potuto constatare direttamente nelle numerose visite istituzionali svolte in questi anni. La difesa della zootecnia sana che attraversa una fase difficile, critica, passa per un contrasto deciso contro un sistema criminale avanzatissimo.