Montefalco è conosciuta nel mondo per il “sagrantino”, il vitigno con il più alto valore di tannini al mondo che da il nome al “vino di Montefalco”. Il Sagrantino oggi è conosciuto per essere un vino secco famoso per la sua grande intensità, concentrazione e capacità di invecchiamento grazie all’elevato contenuto polifenolico. Ma è così solo dagli anni ’70, prima era solo un passito non stucchevole, che troviamo anche oggi, ma che si beveva solo per occasioni particolari e in abbinamento perlopiù all’agnellone e al piccione.
Oggi Montefalco conta poco più di 5 mila abitanti, il patrono è San Fortunato di Spoleto e gli abitanti sono detti montefalchesi. Intorno al 1280 la città viene conquistata da Todi, come testimonia lo stemma cittadino rappresentante un’aquila e posto su un palazzo alla destra della porta di sant’Agostino che è l’ingresso principale della città.
Durante il periodo dell’occupazione tuderte inizia la coltivazione delle uve per il grechetto che si vanno ad aggiungere alla trazione più antica del vino rosso. Nello stesso periodo avviene anche la costruzione dell’odierno Palazzo Comunale.
Dello stesso periodo vennero realizzati anche i principali edifici religiosi come la Chiesa di Sant’Agostino. La città diventa così la più importante fortificazione del territorio tuderte contro Foligno e Spoleto e lo rimane fino al 1383, quando passa prima sotto i Trinci di Foligno per poi divenire, come gli altri centri umbri, di dominio papale. L’attuale complesso museale, che comprende l’ex chiesa di San Francesco, costruita tra il 1335 e il 1338, contiene invece gli affreschi di Benozzo Gozzoli raffiguranti le Storie della vita di San Francesco e anche una Natività del Perugino.