Trevi è la capitale dell’olio oltre essere anche uno dei Borghi più Belli d’Italia. Conta poco più di 8 mila abitanti, detti trevani e il patrono è Sant’Emiliano. Il centro storico è immerso in un mare di ulivi, 200 mila piante che fanno parte della Fascia Olivata, un paesaggio pedemontano appenninico riconosciuto sia dal Mipaaf come ‘Paesaggio Rurale e Storico’, creato e modellato dall’uomo nel corso di secoli grazie all’uso di tecniche e metodi di coltivazione tradizionali, sia dalla FAO come patrimonio agricolo mondiale, considerato unico e irripetibile, per il quale, mi ci metto anche io, si sta chiedendo diventi patrimonio Unesco.
La città si trova sull’estrema propaggine del monte Serano e salendo, l’itinerario permette di imbattersi nella chiesa della Madonna delle Lacrime e nel complesso Museale di San Francesco di Trevi (ex convento), per poi giungere in Piazza Garibaldi e arrivare nel centro storico. Passeggiando si può infatti andare alla scoperta della cittadina medievale dove troviamo Villa Fabri, splendida dimora gentilizia affacciata con i suoi giardini sulla valle spoletana, il piccolo Teatro Clitunno e il Duomo di Sant’Emiliano sorto nel XII sec.
Come detto, Trevi si caratterizza come città dell’olio extravergine, un olio conosciuto e apprezzato ovunque per le sue proprietà e, proprio per questo, nel complesso museale sorge anche il Museo della Civiltà dell’Ulivo. In Piazza Mazzini, dove spicca la Torre dell’Orologio troviamo il Municipio e continuando il palazzo Lucarini e il Duomo.
Io ci vado spesso, sia per lavoro che per passione ma anche per mangiare il famoso sedano nero di Trevi ripieno.